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Accordo per accogliere 360mila rifugiati
Renzi: ma l'Ue fa poco nel Mediterraneo

NEW YORK. Un aumento di tre miliardi di dollari dei finanziamenti umanitari globali per il 2017, oltre all'impegno per mantenere tale cifra invariata negli anni successivi: e' questo quanto annunciato all'Onu dai Paesi organizzatori del summit sui rifugiati svoltosi a New York margine dell'Assemblea generale dell'Onu e fortemente voluto da Barack Obama.

Il presidente americano ha anche annunciato un accordo tra 50 Paesi per raddoppiare il numero di rifugiati accolti, portandoli a piu' di 360.000 gia' quest'anno. Insieme agli Stati Uniti il summit è stato organizzato da Canada, Etiopia, Germania, Giordania, Messico e Svezia. Tra i partecipanti anche l'Italia con l'intervento del premier Matteo Renzi che ha annunciato come il nostro Paese aumentera' in modo sostanziale il suo impegno finanziario a fini umanitari, aumentando il budget del 30%.

Nel suo intervento, il premier torna sul tema delle politiche europee sui migranti. "Nel Mediterraneo, Mare nostrum, migliaia di persone scappano. Dovremo farci carico sempre più di quell'area del mondo. Ci sono passi avanti in Libia ma ancora tanto c'è da fare. Si gioca la sfida della libertà ma troppo poco è stato fatto dall'Ue in quell'area".

E ancora: "Il G7 a Taormina che si svolge sul Mediterraneo - annuncia - avrà al centro i temi dell'aumento dei denari per la cooperazione allo sviluppo, gli investimenti sull'educazione perché il terrorismo proviene anche dalle periferie abbandonate dalle città. La nostra proposta è: per ogni euro investito in sicurezza, un euro deve essere investito in cultura", sottolinea. E ricorda "i gesti concreti degli italiani che ogni giorno salvano le vite umane altrimenti condannate alla disperazione".

Intanto, il presidente americano, che intervenendo davanti all'Assemblea generale aveva gia' lanciato l'appello a fare di piu', ha quindi promesso  come "le oltre cinquanta nazioni che partecipano al summit raddoppieranno l'accoglienza dei profughi provenienti da zone di guerra, accogliendone 360 mila quest'anno".

Obama ha poi lanciato un appello a mantenere gli impegni presi per quanto riguarda l'accoglienza, citando alcuni Paesi tra cui Germania, Canada, Austria. "Dobbiamo riconoscere che i rifugiati sono sintomo di un piu' ampio fallimento, di tensioni e persecuzioni. Come Stati Uniti siamo determinati a fare la nostra parte, aumentando il numero dei rifugiati reinsediati a 85 mila quest'anno, e a 110 mila per il 2017 - ha precisato Obama - ma tutti dobbiamo fare di piu'".

Nella dichiarazione congiunta diffusa a margine dell'evento, i Paesi organizzatori hanno ribadito che "questa crisi, sebbene sia determinata in modo sproporzionato dal conflitto in Siria, è di natura globale, e quindi richiede una risposta globale e soluzioni politiche". "Dobbiamo cercare di aumentare i finanziamenti internazionali di assistenza umanitaria, offrire opportunità per il reinsediamento dei rifugiati e percorsi legali alternativi per l'ammissione, facilitare l'accesso dei rifugiati all'istruzione e al lavoro regolare", hanno precisato, notando anche anche l'importanza di "aumentare il numero di Paesi che forniscono significativi livelli di assistenza umanitaria e di reinsediamento".

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