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Templi di Selinunte, Settesoli in campo: dalla vendita di bottiglie fondi per il Parco

Parte dell'incasso destinato al restauro e a interventi nel tempio C. Il «Giornale di Sicilia» media partner del progetto

Un territorio, due realtà. Cominciamo dalla più antica, da quel giardino della Grecia antica che è il Parco archeologico di Selinunte. Quello che quando ci entri, ti fa tremare. Perché ti mette di fronte la Storia. E la storia, purtroppo.

La prima, quella con la S maiuscola, ti fa desiderare di sederti là, tra cumuli ciclopici di templi, a guardare, sentire, accarezzare il passato. Un passato leggibile. Non sono stati tempi di pace quelli per i selinuntini, fra punici e megaresi, agrigentini e siracusani. Eppure loro sapevano far tacere le loro armi di bronzo e dedicarsi alla ricerca di materiale adatto a costruire statue e templi per i loro dei. Era come se il rumore dello scalpello alleggerisse la ferocia, quella che anche noi, abitanti di questa terra carica di zavorra, conosciamo.

La seconda, ben più triste, è quella con la s minuscola, quella capace di stritolare quel suolo di incomparabile fertilità archeologica, con progetti sbagliati, restauri mancati, e visitatori che non sono tanti quanti dovrebbero essere. L'altra realtà è, invece, un'azienda, che è prima di tutto una cooperativa di 2000 soci che coltivano 28 tipi di uve differenti, su un totale di 6000 ettari - la più grande varietà di uve in Sicilia - ed è da sempre attenta allo sviluppo sociale, ambientale e culturale del proprio territorio, la Settesoli.

Che, anticipando tutti, e sorpassando la burocrazia, ha deciso di contribuire alla valorizzazione del Parco archeologico di Selinunte, facendo da apripista in attesa che altri progetti simili siano d' aiuto al patri monio storico, turistico e culturale della Sicilia. Come? Con una grande campagna di finanziamento e fundraising, una raccolta fondi, a favore della più grande area archeologica d'Europa, 310 ettari di cui solo il 10% fruibile, bisognosa di continua manutenzione.

Il progetto «Settesoli sostiene Selinunte», di cui il «Giornale di Sicilia» è media partner, raccoglierà fondi per migliorare principalmente il tempio C, il più importante per valore storico e architettonico, attraverso l' attività di restauro e la creazione di un percorso di visita e di un impianto di illuminazione.

 

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