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Inter battuta dall'Hapoel:
dura lezione e fischi

MILANO. Lezione di calcio dell'Hapoel Beer Sheva all'Inter, che perde in casa 2-0 all'esordio di Europa League e viene fischiata dai tifosi. Punito Frank De Boer per aver sottovalutato una squadra forte e ben organizzata, per aver mandato in campo le seconde linee, per aver rinunciato alla qualità e dimostrato di avere forse la testa già alla Juve.

L'olandese sembra freddo e distaccato. Resta seduto per quasi tutta la durata della partita e appare in balia degli eventi. Tutto da rifare per l'Inter, rinunciataria e senza identità. Non a caso in questo scampolo di stagione è sempre andata in svantaggio, ha perso due partite a San Siro e ha sofferto a Pescara. Non ci sono scusanti, anche perchè il turnover non può funzionare se si scelgono calciatori che non hanno mai giocato come Melo, uscito tra i fischi, Brozovic, Ranocchia, Biabiany.

Non un'idea, una giocata. Unico lampo il palo di Eder. All'insipienza di De Boer fanno da contraltare il coraggio e la grinta dell'allenatore israeliano Bakhar che aveva garantito di sapere come battere l'Inter, unica fra le italiane a perdere in Europa League. Promessa mantenuta e missione compiuta.

I campioni d'Israele già al 6' si fanno sotto con Buzaglo che non riesce ad agganciare l'ottimo cross di Nwakaeme. Tre minuti e ancora l'Hapoel va vicino al gol con Maranhao, complice una pericolosa amnesia di Ranocchia e D'Ambrosio. L'Inter cerca la quadra, ma non riesce a costruire gioco. La manovra è prevedibile, troppi gli errori dei singoli. Handanovic si deve sgolare per richiamare Ranocchia. A centrocampo, Medel, Melo e Brozovic non hanno guizzi nè qualità. L'Hapoel si difende bene, conquista buoni palloni e mette paura all'Inter al 29' con una straordinaria occasione ispirata da Hoban che serve Maranhao. Il suo tiro si infrange sul corpo di Handanovic che ancora una volta se la prende con Ranocchia.

I nerazzurri non reagiscono a dovere e rispondono soltanto con un gran tiro di Brozovic deviato in corner e con il palo di Eder. Troppo poco per una squadra che dice di non voler pensare alla Juve e che rischia di sprecare la propria occasione per andare avanti in Europa. L'Inter gioca male ma crolla addirittura nel secondo tempo. De Boer toglie Brozovic per puntare sulla qualità di Banega che però non entra mai in partita. Dopo un tentativo di Eder, arriva al 9' la rete di Miguel Vitor su cross di Maranhao, con Murillo a bordo campo dopo uno scontro. Al 13' ancora l'Hapoel si fa vivo con un tiro da fuori area di Buzaglo. È il turno di Candreva, schierato al posto di Biabiany. Mosse della disperazione che non sortiscono alcun effetto. Anzi, gli israeliani sfiorano il raddoppio con Maranhao, con Nwakaeme e con Hoban.

L'Hapoel legittima il vantaggio, detta i ritmi di gioco e fa la partita. L'Inter non reagisce, va in confusione e si spegne lentamente. Al 24' arriva il raddoppio con una straordinaria punizione dal limite calciata da Buzaglo. Il bottino potrebbe essere ancora più rotondo perchè l'Hapoel colpisce una traversa con Bitton che prova a superare Handanovic con un sinistro morbido da gran scuola. I nerazzurri perdono ogni reattività, l'ultimo tentativo per contenere i danni porta la firma di Candreva che, su punizione, impegna il portiere avversario Goresh. Ininfluente l'ingresso di Icardi. Fischi impietosi al 90' per una squadra in cerca d'autore, ancora incompiuta e senza continuità. De Boer deve preoccuparsi perchè il pubblico di San Siro non sa aspettare a lungo. Ora c'è la Juventus: in caso di sconfitta le critiche arriverebbero puntali e l'agonia dell'olandese sarebbe ineluttabile.

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