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Guerini al Pd: sul referendum non riversiamo le tensioni interne

CATANIA. «Non carichiamo il referendum di temi interni al partito. Siamo quasi gli unici a fare i congressi in questo Paese: avremo modo di confrontarci lì, perchè avremo il congresso il prossimo anno. Lì ci si confronterà sulla leadership e le prospettive per il Paese». Lo dice il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini, nel corso di una lezione a Classe Dem, la scuola di formazione politica del Pd, ospitata questo weekend dalla festa dell'Unità di Catania.

«Il Pd faccia questo ultimo passo con la consapevolezza che l'abbiamo votata e sarebbe paradossale se si dividesse ancora una volta sulla base di una tentazione che il Pd - e prima il centrosinistra - ha sempre subito, di dividersi prima del passaggio decisivo. Abbiamo l'occasione di vincere il diritto di veto che in questo Paese blocca qualsiasi cosa. Berlusconi che fa saltare il tavolo non è un inedito: aveva già fatto saltare il tavolo della bicamerale. Questa volta il Pd il diritto di veto non l'ha subito ma non per arroganza, per consapevolezza della propria responsabilità», sottolinea Guerini.

«È giusto» che all'interno di un partito «ci siano opinioni contrastanti, ma un partito ha la responsabilità di indicare la direzione. La riforma costituzionale è stata votata da Camera e Senato e alcune modifiche le abbiamo fatte anche ascoltando il nostro dibattito interno, sarebbe incomprensibile che il partito possa dividersi in questo campo». Lo dice il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini intervenendo a Classe Dem, la scuola di formazione del Pd in corso alla Festa dell'Unità di Catania. «Il dissenso - sottolinea - certo sarebbe tollerato».  Guerini si concede poi una punzecchiatura a Massimo D'Alema, che aveva sostenuto che nel Pd è vietato leggere libri. Il vicesegretario cita il libro di Mauro Calise sui partiti, e sorride: «Non è vietato leggere libri nel Partito democratico. Vero Debora?», domanda a Debora Serracchiani. «Non è l'esclusiva di qualcuno, li leggiamo anche noi, diciamo...».

La proposta di modifica allo statuto sull'organizzazione del Partito democratico «sarà trasmessa la prossima settimana a tutti i circoli, si farà una discussione per tre mesi» per arrivare a un testo definitivo «e poi nell'assemblea generale, che si terrà probabilmente a gennaio, il percorso troverà compimento con le modifiche statutarie e con un documento di indirizzo sulla vita del partito». Lo annuncia il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini, nel corso del suo intervento al corso di formazione Classe Dem. «Sarebbe un gravissimo errore tornare a un partito di soli iscritti», dice tra l'altro Guerini.

 

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