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Leone d'oro alla carriera a Jean Paul Belmondo: "Incorreggibile seduttore"

VENEZIA. Sono stati insieme sul set in Irresistibile Bugiardo e ora tocca a lei elegante e affettuosa a consegnare il Leone d'oro alla carriera alla leggenda del cinema francese Jean Paul Belmondo: Sophie Marceau.

In tuta nera, sofisticata e sorridente l'attrice ha festeggiato in sala grande Bebel.

«Sei stato un professionista dell'arte e dell'amore, un incorreggibile», ha detto Sophie Marceau.

«Bebel il patriarca, Bebel il lottatore, Bebel l'audace, grande uomo, grande seduttore, interprete di film che ci hanno fatto vibrare», ha detto Sophie. «Le tue rughe testimonianza di tante storie di vite. Sei stato diretto da grandi maestri, da Truffaut a Godard, da Chabrol a Melville c'era da diventare pazzi ma tu eri già pazzo» ha proseguito con grande affetto la parigina che il 17 novembre compirà 50 anni.

Intanto, nella penultima giornata della Mostra del Cinema di Venezia, arrivano gli ultimi due titoli del concorso.

Emir Kusturica è il regista e protagonista di ON THE MILKY ROAD, dove interpreta un lattaio che in piena guerra ha la vita sconvolta dall'incontro con una misteriosa donna italiana (Monica Bellucci). Il filippino Lav Diaz, che ama le storie fiume, nel film più lungo in gara a Venezia 73 (tre ore e 46'), THE WOMEN WHO LEFT, racconta Horacia, una donna per cui la vita è diventata una vera e propria 'reclusion perpetuà, una prigionia, piena di brutte sorprese e imprevisti crudeli.

Fuori concorso il documentario italiano OUR WAR di Bruno Chiaravallotti, Claudio Jampaglia e Benedetta Argentieri, sulle storie di tre combattenti occidentali contro l'Isis: un ex marine statunitense, un comunista italiano disoccupato e una guardia del corpo svedese. Realtà e finzione si incrociano in A JAMAIS di Benoit Jacquot (Fuori concorso), tratto dal romanzo Body art di Don De Lillo, sul rapporto di Laura, performance artist e Rey, regista. Il loro mondo inizia a infrangersi tra humour nero e colpi di scena. A Venezia Classici, il maestro dell'animazione italiana è raccontato dal documentario BOZZETTO NON TROPPO di Marco Bonfanti.

Ecco alcuni dei principali appuntamenti di oggi:

ANG BABAENG HUMAYO (THE WOMAN WHO LEFT) di Lav Diaz (Venezia 73) con Charo Santos-Concio, John Lloyd Cruz (sala Grande alle 15.30). Per Horacia Somorostro la vita è diventata una vera e propria reclusion perpetua, una prigionia, piena di colpi di scena e imprevisti problematici, crudeli e inspiegabili.

NA MLIJECNOM PUTU (ON THE MILKY ROAD) di Emir Kusturica (Venezia 73) con Monica Bellucci, Emir Kusturica, Sloboda Micalovic, Predrag Manojlovic (Sala Grande alle 20). Primavera in tempo di guerra. Ogni giorno un lattaio attraversa il fronte su un asino, schivando le pallottole per portare la sua preziosa merce ai soldati. L'arrivo di una misteriosa donna italiana gli sconvolge la vita.

OUR WAR di Bruno Chiaravalloti, Claudio Jampaglia, Benedetta Argentieri (Fuori concorso - sala Grande alle 13.45). Dal 2013 più di trentamila combattenti da tutto il mondo hanno raggiunto le truppe dell'autoproclamato Stato Islamico (Daesh) in Siria. Contro di essi combattono, nelle file dello YPG (Unità di Protezione Popolare) nel Nord della Siria, a prevalenza curda, alcune centinaia di occidentali. Questa è la storia di tre loro: un ex marine statunitense, un comunista italiano disoccupato, una guardia del corpo svedese.

A JAMAIS di Benoit Jacquot (Fuori Concorso) con Mathieu Amalric, Julia Roy, Jeanne Balibar (Sala Grande alle 22.30). Laura e Rey vivono in una casa affacciata sul mare. Lui è un regista, lei interpreta delle performance di sua invenzione. Rey muore: incidente o suicidio? La lascia sola nella casa, ma ben presto la situazione cambia. C'è qualcuno lì con lei. È Rey, con lei e per lei, come un sogno più lungo della notte, per farla sopravvivere.

BOZZETTO NON TROPPO di Marco Bonfanti (Venezia Classici - Sala Casinò alle 17). Bruno Bozzetto è considerato un genio del cinema di animazione mondiale. Il suo nome sta insieme a quelli di Miyazaki, John Lasseter, Park, Matt Groening. Questo film racconta per la prima volta cosa c'è dietro, prima, sotto, nelle tasche, dentro questo mito.

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