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Trump a sorpresa in Messico, nodo immigrazione

NEW YORK. Colpo da teatro di Donald Trump, che volerà oggi in Messico per incontrare il presidente  Enrique Pena Nieto, solo poche ore prima del suo discorso molto atteso sull'immigrazione. Il candidato repubblicano ha annunciato su Twitter di attendere «con molta impazienza» di incontrarsi col capo di Stato messicano. Lo staff di Pena Nieto ha comunicato a sua volta con un tweet che il presidente e Trump avranno oggi un incontro in privato.

Il viaggio, inatteso, arriva mentre Trump sta cercando di chiarire la sua posizione sull'immigrazione illegale, un contenzioso che è stato uno snodo fondamentale della sua campagna presidenziale. Il candidato repubblicano ha più volte proposto di espellere le persone che attualmente vivono negli Stati Uniti in maniera illegale e di costruire una muraglia lungo il confine con il Messico, storicamente uno dei più 'caldì a livello mondiale sul fronte dell'immigrazione. Ma in alcuni incontri recenti con supporter ispanici, Trump ha fatto intendere che potrebbe aprire al cambiamento del duro approccio avuto sulla questione durante le primarie.

Dopo una tavola rotonda nel corso di questo mese, il nuovo direttore della sua campagna ha detto che la posizione di Trump sull'espulsione è «da definire». Nei giorni successivi, Trump e il suo staff hanno diffuso messaggi contrastanti, con il candidato stesso che un giorno ha detto a chiare note di potersi aprire ad un «alleggerimento» della sua posizione, e alcuni giorni dopo, al contrario, ha affermato che la stessa potrebbe divenire ancora più «dura». Pena Nieto è stato invece fortemente critico dell'insistenza di Trump affinchè il Messico contribuisca economicamente alla costruzione della muraglia di confine. In un'intervista dello scorso mese di marzo, Pena Nieto aveva detto che «non c'è alcuno scenario» nell'ambito del quale il Messico potrebbe accettare questo. Nella stessa intervista, Pena Nieto aveva paragonato il linguaggio di Trump a quello di Adolf Hitler e di Benito Mussolini, aggiungendo che il tycoon aveva  ferito i rapporti tra Usa e Messico.

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