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Export, crollo in Sicilia: male Messina e Palermo, meglio Agrigento

PALERMO. Le esportazioni della Sicilia nel 2015, pari a 8,47 miliardi di euro, sono diminuite del 12,4%, in netto contrasto con la media nazionale (3,8%), e portandosi ad una quota sul totale nazionale del 2,1% (nel 2014 era pari al 2,5%).

Anche dal lato delle importazioni la dinamica negativa della Sicilia (-26,1%) contrasta con la media nazionale (+3,3%), e il dato risulta peggiorato rispetto al 2014 (12,6%). È quanto emerge dal rapporto annuale sul commercio estero 'L' Italia nell'economia internazionale 2015-2016' dell'Ice, Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, e che fa riferimento al primo trimestre dell'anno in corso rispetto allo stesso periodo del 2015.

Nei primi tre mesi del 2016, scrive il 'Giornale di Sicilia', l'isola ha esportato 1,67 miliardi di prodotti, in calo rispetto allo stesso periodo del 2015: 1,82 miliardi di euro. A tenere sono i prodotti agricoli (3,9%) e alimentari (12,6%) mentre sono in caduta i prodotti petroliferi (-14,4%) e chimici (-18,6%).

Il rapporto analizza anche i numeri per provincia. E son dolori per quella messinese, che accusa un -30%, e quella palermitana, che si attesta su una perdita del 25%. Forte rallentamento (-8%) per Siracusa, dove influisce nettamente il comparto petrolifero e chimico, mentre Ragusa perde l' 1,3%.

Pollice su, invece, per Agrigento, che con 12,3% precede di poco Trapani (12%). Trend sempre positivo poi per Catania (+10,5%), piccole crescite per Caltanissetta (1,7%) ed Enna (1,2%).

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