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Inarrestabile Nek: "Chiamatemi Filippo, ora mi piace"

Il singolo "Uno di questi giorni"

LOS ANGELES. «È come se il tempo si fosse fermato. Ma non ad ora, al 1997».

Filippo Neviani, ovvero Nek, descrive così la sua esperienza a Los Angeles, dove ha partecipato al Reventon 2016, uno dei più importanti festival di musica latina, organizzato da radio Superestrella. «Mi vogliono bene, qui - dice Nek - è la terza volta che partecipo a questo festival, mi hanno sempre dimostrato grande affetto». Nek è stato headliner al Reventon:

«È un evento importantissimo da queste parti e a me è entrato nel cuore». Tanto da tatuarselo addosso: «Los Angeles 2013»,  si legge sul suo avambraccio sinistro. «Ora devo aggiungere un altro anno, il 2016».

Gli piace cantare in spagnolo: «Fin da quando ho registrato in spagnolo Laura non c'è, nel '97. È una lingua sensuale e musicale, simile all'italiano ma non uguale, c'è una connessione, siamo fratelli, siamo cugini, in qualche modo siamo di famiglia». È anche innamorato di Los Angeles:

«C'è una grande energia, che a volte sento più forte a volte meno, ma credo dipenda dai miei stati d'animo. È comunque una città che mi trasmette molto, è la città del rock ed è una città di terra. Poco lontano c'è il deserto, non è New York, tutta grattacieli, senti le montagne, senti il deserto, cose importanti per uno come me, un uomo di terra, nato fra le colline. Provo una particolare connessione con questa città».

Nek sta tornando ad essere Filippo, Filippo Neviani. «Che non mi piaccia più essere chiamato Nek è falso, che però mi stia riappropriando del mio nome proprio, sì è vero. Filippo. Mi piace molto, ora, il mio nome. Quando ho cominciato non lo sentivo, non mi sentivo vicino al mio nome, non so perchè, mi piaceva l'idea dello pseudonimo che doveva fare parte della mia vita e della vita di chi desiderava ascoltarmi.  Adesso però sono contento di chiamarmi Filippo Neviani».

Del suo singolo, Uno di questi giorni, che farà parte dell'album che uscirà in autunno,  dice: «Nasce da un film, Telma & Louise. Cioè nasce dall'idea di prendere una macchina , lo stretto necessario e partire. L'idea che ho io della musica è questa. È un viaggio. Una canzone, oltre a farti riflettere, ha come prima necessità quella di farci viaggiare, di svagarci, la musica ti porta in un mondo tutto tuo, in una realtà diversa che tu gestisci. La musica è un momento di decompressione dalla vita di tutti i giorni, poi la musica è bellissima perchè ti entra nel cervello e ti muove sensazioni,  profumi,  ricordi, ha un potere straordinario».

È la vita di tutti i giorni la sua fonte di ispirazione: «Ogni momento, ogni viaggio ha una sua sorpresa, che posso recepire nell'immediato o che può manifestarsi dopo parecchio tempo ma mi entra dentro e rimane e poi la ripropongo attraverso la musica. La creatività è tutto quello che vivi, tocchi, percepisci. È desiderio di vivere, di manifestarsi».

È un buon momento per l'artista di Sassuolo.

«È la mia seconda giovinezza. Credo davvero che chi ha il privilegio di vivere attraverso la musica rimane giovane dentro. Poi il fisico cambia, ma la musica ha il potere di mantenerti giovane». La musica è anche divertimento e Nek si è divertito un mondo a fare il rapper in Sassuolo-Palms Springs, video creato insieme a J-Ax che ha ottenuto 5 milioni di visualizzazioni sul web. «È stata un'occasione per dire: ok, sono un cantante pop e ora faccio rap, ma giusto perchè voglio prendermi in giro, non abbiate paura. Un modo per fare il pagliaccio,  per non prendermi sul serio».

Ora, dopo Los Angeles, ci sarà un po' di vacanza: «Torno dalla mia famiglia, da mia figlia che ogni giorno mi chiede quando arrivo a casa. Farò un po' di vacanza, in Toscana, mi ricarico un attimo prima di ripartire, terminare il mio album e rientrare in pista».

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