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Berlusconi annuncia: "Il Milan ai cinesi, investiranno 400 milioni"

MILANO. «Il Milan ormai ha questo percorso verso la Cina». L'era Berlusconi non è ancora ufficialmente conclusa, ma lo stesso patron rossonero per la prima volta ne ha indicato esplicitamente l'epilogo. L'annuncio è arrivato all'uscita dell'ospedale San Raffaele dove l'ex premier ha trascorso gli ultimi 29 giorni per l'intervento al cuore, «una prova molto, molto dolorosa» per il presidente rossonero, che ha inevitabilmente prolungato oltre il termine fissato il negoziato con la cordata cinese pronta a rilevare l'80% del club.

«È molto semplice la situazione», ha esordito un provato Silvio Berlusconi appoggiandosi al suo collaboratore, Valentino Valentini. Prima di spiegare che, per una «sentenza paradossale» (la condanna a 4 anni per frode fiscale), «negli ultimi 4 anni la mia preoccupazione è stata un'altra e non ho seguito il Milan come in passato. Quindi vorrei chiudere un periodo di 30 anni, con 28 grandissime vittorie, tanti secondi posti e un popolo rossonero aumentato di numero. L'ultima scelta è importante: consegnare il Milan a chi sia disposto a investire nel Milan per farlo tornare protagonista in Italia, in Europa e nel mondo».

È sostanzialmente presa la decisione di «cambiare strada», anticipata nella notte dal figlio Pier Silvio durante la presentazione dei palinsesti Mediaset. «Ho rinunciato a qualunque pretesa di prezzo, ho accettato quello che mi è stato proposto, che non tiene nemmeno conto del valore del brand, che pure è importante con 342 milioni di simpatizzanti rossoneri in giro per il mondo - ha detto Silvio Berlusconi -. Ho però preteso che ci sia l'impegno per i nuovi acquirenti, un gruppo di importanti società cinesi, anche a partecipazione statale, di versare nel Milan almeno 400 milioni di euro nei prossimi due anni».

Accantonata l'idea dell'ItalMilan, l'ex premier non teme neanche di cedere la propria creatura calcistica a esponenti di un Paese con un solo partito, quello comunista. «Non c'è più il comunismo integrale di allora in Cina, è diventato ormai un Paese capitalista - ha tagliato corto il leader di FI - La corruzione che c'è deriva dal sistema precedente».

Così entro il 15 luglio, probabilmente a metà della prossima settimana, sarà firmato il contratto preliminare fra Fininvest e la società veicolo creata dai 7-8 investitori (rappresentati da Sal Galatioto e Nicholas Gancikoff) che nel giro di 2-3 anni completerà la scalata al 100% del Milan, valutato 750 milioni di euro, inclusi circa 200 milioni di debiti.  Non è escluso che l'identità dei cinesi resti segreta fino al closing, ossia l'effettivo passaggio di azioni, atteso in autunno.

Intanto per il mercato estivo saranno a disposizione circa 100 dei 400 milioni di euro che gli acquirenti hanno promesso di investire sulla squadra fra questa e le prossime due stagioni. Ieri a cena Vincenzo Montella ha presentato una lista di giocatori funzionali al suo gioco (incluso un sostituto di Bacca) all'attuale ad, Adriano Galliani e a Gancikoff, che resterà l'unico ad nella futura governance. Barbara Berlusconi, infatti, da sempre favorevole alla vendita, resterà nel cda ma per ragioni di opportunità non intende ricoprire ruoli operativi.

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