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Precari alla Resais, i dubbi dei sindaci
I sindacati: ora un confronto serio

PALERMO. «Circa la notizia in base alla  quale il governo riterrebbe di avere individuato nella Resais lo  strumento attraverso il quale risolvere in maniera strutturale  la problematica dei lavoratori precari, in attesa di conoscere i  dettagli della proposta e sperando che il governo prenda una  posizione chiara e che non sia, come spesso è accaduto, soggetta  a innumerevoli ripensamenti e modifiche, ci domandiamo se sia  stato fatto il dovuto approfondimento sulla fattibilità di tale  situazione sia da un punto di vista giuridico sia da un punto di  vista finanziario non essendo chiaro, in ogni caso, quale sia la  tipologia di contratto che si immagina per i lavoratori degli  enti locali e se tutto ciò sia possibile senza alcun intervento  di carattere normativo nazionale».

Questo il commento di Leoluca  Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e  segretario generale dell'AnciSicilia.     «Siamo certi - aggiungono - che questi nostri dubbi verranno  chiariti già in occasione del prossimo incontro della cabina di  regia, ma resta il fatto che riteniamo il governo nazionale un  interlocutore imprescindibile su questa vicenda».

«La grande partecipazione alla  manifestazione di oggi conferma l'importanza e l'urgenza della  questione precari nella Pubblica Amministrazione siciliana. La  vertenza non troverà mai una soluzione senza un serio confronto  con il Governo regionale e nazionale insieme». Lo dichiarano  Claudio Di Marco e Enzo Abbinanti, Gigi Caracausi e Paolo  Montera, Enzo Tango e Luca Crimi, spiegando perchè Fp Cgil, Cisl  Fp, Uil Fpl, non hanno partecipato ad un incontro con il Governo  regionale a margine dell'imponente manifestazione di oggi.

«Questa mattina - aggiungono i Segretari regionali di Fp  Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl - al termine del corteo dei lavoratori,  dei sindaci e delle rappresentanze sindacali non abbiamo  partecipato a un incontro con il governo regionale. Non per  snobismo ma perchè riteniamo che la questione vada affrontata in  altro modo. Esiste una cabina di regia ed è quella la sede più  opportuna, un tavolo a cui sedersi e confrontarsi su una  piattaforma precisa e non su singole proposte che  quotidianamente vengono annunciate ora dal governo regionale ora  da quello nazionale».      «

Diciotto mila precari siciliani - concludono i sindacati -  aspettano risposte, i rappresentanti dei governi a Roma come a  Palermo trovino soluzioni,  anzichè litigare con annunci spot, e  le sottopongano ai sindacati ed agli amministratori e senza  indugiare oltre. Non è più rinviabile un confronto tra governo  regionale, governo nazionale, sindacati ed Anci su questo tema».

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