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Salvini: "Grazie Uk, ora tocca a noi". Rinviata direzione del Pd, Grillo scarica Farage

ROMA.   «Evviva il coraggio dei liberi cittadini! Cuore, testa e orgoglio battono bugie, minacce e ricatti. Grazie Uk, ora tocca a noi. #Brexit». Così esulta su Twitter il leader della Lega, Matteo Salvini, per la vittoria del 'Leavè in Gran Bretagna.

«Oggi è un gran bel giorno. Ora vediamo che succede»: così il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini a Radio 24, dopo la vittoria della Brexit al referendum in Gran Bretagna sull'uscita dall'Unione Europea. «La coscienza dei cittadini si è dimostrata più forte dei banchieri. Ora l'Europa ha davanti a sè l'occasione di liberarsi dell'Unione Europea. Basta coi salotti dei banchieri, rifondiamo l'Europa. È un gran peccato che la nostra Costituzione, che è antidemocratica, non consenta agli italiani di votare tramite referendum su trattati internazionali. Da questo punto di vista ho sentito fare da Prodi e da Monti discorsi allucinanti».

Effetto domino? «Questa Unione europea è la negazione dei valori dell'Europa, è la versione moderna dell'Unione Sovietica». Cameron si dimetterà? «Direi che ha fatto un discorso dignitoso. Ha scommesso sul remain, ha perso. Lo stimo». Contento del crollo delle borse? «Mi auguro che abbia effetti salutari, per arrivare a riscrivere i trattati. Questo UE è una gabbia di matti che fa l'interesse di pochi».

La direzione del Pd, prevista per questo pomeriggio, è stata rinviata probabilmente a venerdì della prossima settimana. Il rinvio, si apprende da fonti Pd, è collegato all'esito del referendum sulla Brexit. «Dobbiamo cambiarla per renderla più umana e più giusta. Ma l'Europa è la nostra casa, è il nostro futuro». Così il premier Matteo Renzi, su Twitter, dopo la vittoria del Leave al referendum in Gran Bretagna.

In Europa con orgoglio e con l'obiettivo di cambiarla. Ad affermarlo sembrerebbe quasi il da sempre europeista Pd e invece la 'dichiarazione di principiò arriva da un partito che, fino a oggi, ha fatto dell'euroscetticismo uno dei suoi tratti distintivi: il Movimento 5 Stelle. In un post sul blog di Beppe Grillo i pentastellati mollano, di fatto, il loro alleato all'Europarlamento, quel Nigel Farage che ha definito la Brexit «il giorno dell'indipendenza». Brexit che, in un contesto già segnato dalle fibrillazioni post-Comunali, anima e preoccupa la politica italiana a partire dal premier Matteo Renzi che ieri, in un messaggio agli elettori Gb sul Guardian, ribadiva un concetto a lui caro: Brexit è «una scelta sbagliata, soprattutto per i britannici».

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