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Fedez: non sono scrittore, chi sono lo racconto ai miei fan

MILANO. Fedez si racconta parlando direttamente con i fan: è uscito per Mondadori 'FAQ a domanda rispondo', libro composto usando la piattaforma eFanswer che si configura come biografia social, secondo un modello già sperimentato da alcuni sportivi come Giorgio Chiellini.

«Non ho velleità di fare lo scrittore, per questo negli ultimi 3 anni ho rifiutato proposte da tutta l'editoria italiana - ha raccontato il rapper alla stampa prima di un incontro con i fan al teatro Elfo Puccini di Milano -. Ho scelto questa idea perchè la trovo interessante e innovativa, non seguiva una moda».

Tra le oltre diecimila domande arrivate dai fan tramite eFanswer poco più di 300 sono finite nel libro, creando un percorso tematico ampio: si passa dalle preferenze in fatto di donne ai gusti musicali, dagli aneddoti bizzarri ai consigli contro il bullismo.

Fedez porta avanti anche qui il suo impegno sociale e politico, e tra una curiosità sui tatuaggi e una battuta di spirito parla del disimpegno della 'Generazione Boh', critica i meccanismi non meritocratici italiani e allude alle polemiche con Carlo Giovanardi e Maurizio Gasparri. Una polemica che va ancora avanti è anche quella con Expo:

«Non mi piace Beppe Sala - ha detto a proposito dell'ex ad dell'esposizione e neosindaco -. Con il curriculum giudiziario dei suoi collaboratori stretti era meglio l'astensione». Ma in fondo a tutto c'è la storia di successo di Federico Lucia, estesamente raccontata a mò di prologo come il cammino di un ragazzino dell'hinterland con la passione per i Blink-182 che si è fatto largo fra crew e compagnie hip-hop milanesi fino a emergere come popstar adorata dai teenager a dispetto di alcuni discografici poco lungimiranti e dell'ostracismo di parte della scena rap italiana. Un altro brano esteso è dedicato agli artisti preferiti di Fedez, cantautori del canone italiano come De Andrè, Guccini e soprattutto Giorgio Gaber, ma anche John Lennon ritenuto indiretto responsabile dello scandalo Watergate («Almeno, a me piace pensare che sia andata così!»). Se in alcuni passaggi il linguaggio si fa più colloquiale e si ripetono le risposte, c'è un motivo preciso: «Il mio obiettivo non era fare breccia fra i giornalisti, ma parlare direttamente con i fan e coinvolgerli il più possibile».

E rivolgendosi a loro, più della vita da rockstar, Fedez descrive il lavoro quotidiano in Newtopia, la sua etichetta definita come una «piccola factory di amici che sparano idee», fra artisti e autori tv, un contesto da cui nascono ad esempio un progetto di sceneggiatura («Uno splatter che non ci faranno fare mai e un altro film che potenzialmente potrebbe essere prodotto») e l'ultimo fenomeno musicale Fabio Rovazzi:

«Con lui abbiamo seguito un progetto come quello dei Lonely Island del Saturday Night Live, un talento istrionico che non ha velleità musicali eppure ha successo: sarà in uno show che Ax sta progettando online».

E mentre il rapper si è dato anche alla produzione elettronica con lo pseudonimo Zedef («È stato Benny Benassi a consigliarmi di pubblicare le mie cose») il prossimo appuntamento musicale è l'album in coppia con J-Ax atteso per gennaio:

«Abbiamo finito ieri le ultime tracce, ora sono 15 e arriveremo a 30 a settembre: ci saranno tante collaborazioni nate in modo spontaneo, alcuni cantanti e canterò anche io».

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