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Piano per i forestali: stop a stabilizzazioni e nuove assunzioni

PALERMO. Forestali al lavoro tutto l'anno con continue turnazioni. Incentivi per consentire di lasciare il bacino compresa una maxi liquidazione di 4 anni. Nuove mansioni nel campo della viabilità, agricoltura e biomasse. Così l’assessorato alle Risorse agricole proverà a ridurre il numero dei 23 mila forestali, a migliorare l’organizzazione del lavoro e la produttività. Ma i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil si sono riservati di esprimere il loro giudizio sul testo della riforma e al momento esprimono alcune perplessità.

Oggi gli operai sono divisi in “centocinquantunisti”, “centounisti” e “settantottisti”  in base al numero di giornate di lavoro che svolgono ogni anno (appunto 151, 101 e 78). Queste fasce diventeranno semestrali, quadrimestrali e trimestrali. Questo però non dovrebbe tradursi in un aumento delle giornate. Semplicemente gli operai saranno impegnati in più turni durante il corso di tutto l’anno, e non come avvenuto finora in determinati periodi dell’anno. Dall'assessorato garantiscono che ciò avverrà senza un aumento delle giornate di lavoro e dunque dei costi: oggi per il bacino vengono spesi già oltre 260 milioni l'anno.

La Regione ci riuscirà, dicono, spalmando i turni su tutto l'anno. Dunque i 23 mila precari saranno l’equivalente di 6.200 operai a tempo pieno destinati alle attività nell’ambito dei boschi delle riserve, e delle aree a verde per tutta la durata dell’anno. Mentre poco più di 2.600 forestali saranno destinati alla lotta attiva agli incendi boschivi. Questo il calcolo dell'assessorato che comunque vuole ridurre il bacino.

Nella riforma sono  previste misure di fuoriuscita volontaria  dal bacino per gli addetti forestali attraverso voucher per agevolare la ricollocazione. In alternativa potrà essere concesso il pagamento di un premio che consiste nella liquidazione da uno a quattro anni di retribuzione, in base alla categoria di appartenenza, per favorire l’avvio di attività imprenditoriali in cambio della fuoriuscita dal bacino.  I sindacati hanno espresso dubbi sui meccanismi che regoleranno le progressioni di carriera e in particolare dei lavoratori che da 78 giornate ambiscono alla fascia superiore man mano che si libera un posto.

NIENTE STABILIZZAZIONI. Stop all’ingresso di nuovi forestali e addio alla speranza della stabilizzazione. E' un'altra misura della riforma del settore forestale. Come detto, oggi i forestali sono suddivisi in varie fasce in base alle giornate di lavoro svolte ogni anno: c’è chi ne fa 78, chi 101, chi 151 e infine ci sono quelli di ruolo a tempo indeterminato.

Man mano che un lavoratore va in pensione o lascia il settore, viene sostituito dal primo in graduatoria nella fascia inferiore. Dunque, per esempio, se un lavoratore a tempo indeterminato va in pensione, viene sostituito da uno che svolge 151 giornate e via di seguito. L’ambizione finale di ogni forestale è dunque l’assunzione.

Ma tra i tanti punti della riforma l’articolo 24 stabilisce che “non è previsto alcun meccanismo di sostituzione degli addetti a tempo indeterminato e con 78 giornate di lavoro l’anno”. Dunque man mano che gli operai con 78 giornate otterranno una progressione di carriera a 101 giornate o andranno in pensione, non saranno sostituiti. Ma giunti alla fascia da 151 giornate, che in futuro di chiamerà dei “semestrali”, non potranno più essere assunti e dunque ottenere un significativo aumento delle giornate. Il meccanismo dovrebbe consentire alla Regione di risparmiare svariati milioni l’anno.

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