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Nuovo Piano industriale dell'Anas, si torna ad assumere dopo 10 anni: previsti mille posti

ROMA. Autonomia finanziaria, aumento degli investimenti e 1.000 nuove assunzioni. E' su questi cardini che si basa il nuovo Piano industriale quinquennale dell'Anas. Un business plan che punta a rendere l'azienda stradale più efficiente proprio mentre procede il lavoro di studio sulla possibile fusione con le Ferrovie dello Stato (il cui a.d. oggi, secondo quanto si apprende, è volato ad Atene per discutere questioni legate alla privatizzazione delle ferrovie greche).

L'obiettivo è di arrivare alle nozze per fine anno-inizio 2017. E all'operazione che -assicura il presidente di Anas Gianni Vittorio Armani - non comporterà alcun esubero, ha dedicato un passaggio del suo intervento al convegno dei giovani industriali di Confindustria anche il premier Renzi: "pensate se Anas e Fs si mettessero insieme, pensatelo in Italia ma soprattutto all'estero. All'estero c'è un sacco di ricchezza che stiamo buttando via ma c'è da divertirsi", ha detto. Il gruppo di lavoro sulla fusione (cui partecipano Tesoro, Ministero dei trasporti, Fs e Anas) "sta andando avanti": l'obiettivo è decidere sulla fattibilità entro la fine dell'estate, di fare in autunno gli adeguamenti normativi necessari e di arrivare a fine anno-inizio 2017 con l'operazione fatta, ha spiegato Armani in occasione della presentazione del Piano industriale 2016-20 della società stradale.

La fusione, inoltre, non dovrebbe comportare esuberi: "Non c'è un piano esuberi", ha detto il presidente di Anas, puntualizzando che "gli esuberi sono legati ai Piani di efficienza quando si fa solo efficienza, ma noi facciamo anche rilancio". E' questa infatti la direzione del nuovo Piano industriale, presentato oggi alla comunità economica nella sede di Confindustria. Gli obiettivi strategici sono "autonomia finanziaria, raggiungimento di quota 3 miliardi di investimenti l'anno e il maggior presidio e qualità della nostra rete" stradale, ha detto Armani, precisando che per quanto riguarda gli investimenti "complessivamente lavoriamo su 20 miliardi di risorse pubbliche".

Previsti inoltre investimenti legati alla progettazione di interventi per 32 miliardi con opere che vanno oltre l'orizzonte del piano. Ripartono anche, dopo 10 anni (l'ultima tranche risale al 2006), le assunzioni: ne sono previste 1.000, di cui 900 nel personale di esercizio e 100 per la progettazione e direzione lavori. Per avere "più ingegneri per aumentare la qualità sia nel controllo dei costi sia nella bellezza delle opere e - ha detto Armani - tornare a manutenere le opere con una presenza fisica sulle strade". Sull'autonomia finanziaria, infine, il piano individua tre modelli (accisa sul carburante, vignette e pedaggio), ma si focalizza sull'accisa sul carburante.

Il piano agisce anche sulla rete stradale, attualmente caratterizzata da alta frammentazione gestionale e forte concentrazione al Sud: è stata avviato il recupero di oltre 6 mila chilometri di strade regionali e provinciali (che portano la rete Anas da 25 mila a quasi 32 mila chilometri) per dare alla rete maggior continuità territoriale e una più razionale gestione delle tratte.

Sono state individuate anche 20 strade 'dimenticate', rimaste abbandonate e chiuse per anni (quasi la metà in Sicilia), che verranno gradualmente riaperte. Proseguirà inoltre la valorizzazione delle case cantoniere (Anas ne possiede 1.244) e il lavoro sulla riduzione dei contenziosi (ci sono oltre 300 imprese con azioni legali aperte e la 'lite' più antica risale a 30 anni fa).

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