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Sigaretta elettronica, i biologi: "Smettere di fumarla può provocare ansia e depressione"

MILANO. Si sa poco sugli effetti a lungo termine della sigaretta elettronica, ma è certo che se si decide di smettere si può andare incontro ad ansia, depressione e a un 'significativo deficit cognitivo in termini di memoria spaziale'. Lo ha detto Luisa Ponzoni, biologa dell'Università di Milano, all'incontro con i giornalisti promosso dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) in occasione della Giornata Mondiale Senza Tabacco, che cade il 31 maggio.

"Mancano studi sui potenziali danni a lungo termine che la e-cig può comportare per la salute - spiega Ponzoni -. Per questo negli ultimi anni io e il mio laboratorio ci siamo occupati di caratterizzare da un punto di vista comportamentale e biochimico gli effetti della sospensione da esposizione prolungata ai vapori della sigaretta elettronica. Anche perché - precisa - sappiamo che l'astinenza dalla sigaretta tradizionale ha effetti negativi sulla sfera cognitiva e sulla sfera emozionale".

E i risultati dello studio indicano che questi stessi effetti negativi si presentano anche dopo la sospensione dell'abitudine alla sigaretta elettronica, "ma in misura maggiore - dice la biologa milanese - soprattutto per il deficit di memoria spaziale, che si può manifestare come perdita di orientamento o fatica a riconoscere punti di riferimento nello spazio".

Marco Alloisio, presidente della LILT di Milano, "come chirurgo toracico è in linea di principio favorevole" alla sostituzione del fumo di sigaretta con la 'vaporizzazione' dell'e-cig, "perché constato di persona ogni giorno - afferma - i danni prodotti dai gas combusti del tabacco ai polmoni delle persone affette da tumore, e vedo quanti morti sono causati dalle sigarette tradizionali". Ma concorda con Luisa Ponzoni sul fatto che in mancanza di dati, è prudente attendere la conclusione degli studi internazionali in corso sull'e-cig prima di avallarne l'utilizzo".

Nel corso dell'incontro, sono stati resi noti i dati di un sondaggio DOXA sui fumatori milanesi dai 15 anni in su, dal quale non emergono cambiamenti significativi rispetto al 2015: sono tra i 20 e il 21% con un lieve aumento degli uomini (0,5%) e una lieve diminuzione delle donne (0,4%). "Incoraggiante invece - sottolinea Alloisio - l'aumento dell'intenzione generale di smettere di fumare nei prossimi 6 mesi, cresciuta dal 20 al 26% e in particolare del 32% nelle donne".

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