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A Ballarò assemblea per ringraziare commercianti anti-pizzo

PALERMO. Verranno ringraziati pubblicamente i commercianti che hanno denunciato il pizzo a Ballarò. Una ribellione che lunedì scorso ha portato all’arresto di dieci persone, ritenute appartenenti a un gruppo criminale che minacciava ed estorceva denaro ai commercianti stranieri della zona.

Il “Comitato di cittadini di via Maqueda Bassa” chiede alle istituzioni una svolta per la zona, un rilancio sia dal punto di vista della sicurezza, della legalità e dell’economia. Il Comitato si è costituito prima dell’agguato al giovane gambiano Yusupha Susso e giovedì alle 15 si riunirà nella chiesa dell’Assunta.

In questa occasione sono stati invitati il sindaco Leoluca Orlando e la giunta comunale di Palermo. Già da tempo i commercianti di via Maqueda si sono messi insieme per esprimere il loro disagio per il degrado in cui vivono e lavorano: rapine, estorsioni e criminalità diffusa. E hanno redatto un documento con diversi punti che verrà presentato giovedì prossimo, in cui si chiede all’amministrazione comunale un serio impegno per il rilancio della zona di via Maqueda.

“In questa occasione - spiega il consigliere della prima Circoscrizione, Massimo Castiglia – verranno ringraziati pubblicamente tutti i commercianti che hanno denunciato il pizzo e hanno permesso che si potesse attuare il blitz della squadra mobile a Ballarò”.

Nel quartiere c’è ancora tanto da fare sul piano della legalità. “Questo è stato solo uno dei primi segnali di svolta, che da un anno a questa parte ha portato alla denuncia del pizzo al pub nel cuore di Ballarò, fino alla denuncia dei commerciati in questo ultimo mese”, spiega Ottavio Zacco vicepresidente della prima circoscrizione.

E ancora: “Le istituzioni sembrano ancora tanto lontane dalle problematiche del quartiere - precisa Zacco - ci sono sia tra gli immigrati che tra gli stranieri cittadini palermitani impegnati, altri assoggettati alla criminalità, altri ancora rassegnati”.

Per l’integrazione dei cittadini extracomunitari del quartiere ha fatto tanto la Consulta delle culture che ha cercato di coinvolgere tutte le etnie presenti a Palermo: “Si sta cercando di aiutare tutti gli extracomunitari ad integrarsi nel tessuto cittadini e riesce ad inserirli all’interno del rispetto delle regole e delle leggi”, conclude Zacco.

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