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Batteri resistenti agli antibiotici: nel 2050 uccideranno più del cancro

ROMA. Batteri sempre più resistenti agli antibiotici potrebbero causare più morti del cancro.

L'allarme è a lungo termine. Si stima che per il 2050 si possa arrivare ad oltre 10 milioni di morti all’anno per infezione da microrganismi. A confermare tale teoria è il rapporto «Review on Antimicrobial Resistance» voluto dal premier inglese David Cameron.

Secondo quanto spiegato da Claudio Viscoli, presidente tra l'altro della società italiana di Terapia Antinfettiva, Antibatterica, Antivirale e Antifungina, "il fenomeno della perdita di efficacia degli antibiotici per sviluppo di efficaci meccanismi di resistenza batterica fu preconizzato da Alexander Fleming nel 1945".

A rendere i batteri così resistenti c'è anche l’uso improprio che si fa dei vecchi antibiotici.

Nonostante numerose campagne di sensibilizzazione, in Italia ancora oggi si prescrivono troppi antibiotici.

"Recentemente si sono evoluti ceppi capaci di resistere alla maggior parte degli antibiotici disponibili, come la Klebsiella pneumoniae, resistente ai carbapenemi, che è responsabile di circa un terzo di infezioni invasive da Klebsiella", spiega il professor Gian Maria Rossolini, Direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia di A.O.U. Careggi di Firenze.

Auspicabile tornare ad investire nella ricerca di nuovi antibiotici. "All’orizzonte, comunque, si intravedono alcuni nuovi antibiotici molto interessanti: nuove combinazioni di inibitori delle betalattamasi - precisa Matteo Bassetti, Direttore Clinica Malattie Infettive A.O.U. Santa Maria Misericordia di Udine - in grado di ripristinare l’attività degli antibiotici, soprattutto nei confronti dei gram-negativi resistenti".

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