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Incompatibilità, stop ai revisori della Regione nelle Asp. Crocetta: non determina esclusione

PALERMO. Conflitti di interesse, mancanza di requisiti e presunte incompatibilità: la commissione Affari istituzionali dell'Ars ha bocciato tutte le nomine dei revisori dei conti nelle Asp e negli ospedali siciliani fatte dal governo Crocetta un paio di settimane fa.

"In alcuni casi - rileva Giovanni Panepinto del Pd - è emerso che i revisori erano addirittura componenti del consiglio di amministrazione di case di cura private. Che come è noto sono sottoposte al controllo delle Asp". Si apre ora un braccio di ferro fra il Governo e l'assemblea regionale.

Ecco l'elenco completo dei revisori dei conti che erano stati nominati dalla regione:
Ignazio La Porta - Asp di Agrigento
Salvatore Di Lena - Asp Caltanissetta
Sebastiano Truglio - Asp Catania
Fabio Montesano - Asp Enna
Enrico Spicuzza - Asp Messina
Fabrizio Escheri - Asp Palermo
Giuseppe Daniele Manenti - Asp Ragusa
Massimo Conigliaro - Asp Siracusa
Mario Sugameli – Asp Trapani
Giuseppe Nicoletti - A.O. per l’emergenza Cannizzaro di Catania
Ettore Cataldo - A.O. Garibaldi di catania
Antonio Sidoti - A.O. Papardo Piemonte di Messina
Giovanni Genovese - Arnas Civico di Palermo
Alberto Scuderi - A.O. Villa Sofia di Palermo
Paola Giacalone – A.O. Università Policlinico di Catania
Agata Rinciari - A.O.  Università Policlinico di Messina
Pietra Schillaci - A.O. Università Policlinico di Palermo

 

LA REPLICA. “Trovare delle incompatibilità su ciascuno dei presidenti dell'Ordine dei commercialisti indicati dal governo a presiedere i Collegi di revisori delle Asp, non vuol dire assolutamente nulla, poiché l'eventuale incompatibilità si risolve non in fase di designazione, ma nella fase di insediamento prevista dopo il parere della commissione parlamentare per gli incarichi esterni”. Lo dice in una nota il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta.

“Non conosco il contenuto del parere – aggiunge il presidente – però è chiaro che l'incompatibilità non determina per legge alcuna esclusione dalla designazione. L'incompatibilità va infatti risolta prima della nomina e, laddove se ne registrino, i soggetti sceglieranno se dimettersi dagli incarichi precedenti e accettare la nomina.

La nomina – conclude Crocetta - rimane pertanto valida, dove non ci sia il giudizio di inconferibilità. Nessuno  gridi allo scoop, si tratta di una normale procedura di legge”.

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