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L'Isis assalta impianto a gas in Iraq: strage di agenti nello Yemen

BEIRUT. Anche se sul terreno sembra in difficoltà, come insistono a dire le autorità americane, l'Isis continua a mettere a segno attacchi micidiali. E' accaduto nuovamente in Yemen, dove decine di agenti di polizia sono stati uccisi in un attentato suicida, e in Iraq, dove in un attacco coordinato diversi attentatori suicidi hanno preso di mira un impianto per il gas a nord di Baghdad provocando una nuova strage.

Intanto lo Stato islamico pubblica un video con protagonisti bambini che uccidono dei prigionieri o che si addestrano. Immagini girate ad Aleppo, afferma il sito per il monitoraggio delle fonti jihadiste Site, secondo il quale viene mostrato anche un bambino che pronuncia frasi minacciose in francese: "Oggi in Siria, domani a Parigi".

Un nuovo segnale preoccupante dopo l'allarme lanciato ieri da Europol per possibili attentati durante gli Europei di calcio in Francia del prossimo mese e alla luce dell'allarme di oggi a Manchester che ha portato all'annullamento della partita in programma. Incerto il numero delle vittime nell'attentato suicida compiuto a Mukalla, città nel sud dello Yemen strappata dalle forze governative ad Al Qaida solo il mese scorso. Venticinque i morti e 17 i feriti secondo fonti della sicurezza.

Mentre il Site, riferendo la rivendicazione del gruppo affiliato allo Stato islamico, parla di 40 vittime. I poliziotti erano in fila per tornare al lavoro dopo l'ingresso delle forze lealiste in città, che per un anno era stata nelle mani dei qaedisti. Sia l'Isis sia Al Qaida hanno rafforzato la loro presenza nel Paese approfittando della guerra in corso ormai da più di un anno tra le forze governative fedeli al presidente Abd Rabbo Mansur Hadi, sostenuto dall'Arabia Saudita, e i ribelli sciiti Houthi, vicini all'Iran.

L'inviato americano presso la Coalizione di 66 Paesi che combatte l'Isis, Brett McGurk, ha affermato oggi che "il perverso Califfato si sta rimpicciolendo", facendo cenno alle sconfitte militari patite, specie in Iraq, negli ultimi mesi. Ma ciò non impedisce ai jihadisti di continuare a colpire, anche vicino a Baghdad. Sono 14 le persone uccise e e 27 le ferite nell'attacco concertato all'impianto di gas a Taiji, una ventina di chilometri a nord della capitale.

Dapprima un kamikaze si è fatto saltare in aria all'entrata, poi diversi altri attentatori suicidi e miliziani armati sono entrati e hanno ingaggiato combattimenti con le forze di sicurezza cercando di impadronirsi dell'impianto. L'azione è stata rivendicata dall'agenzia dell'Isis, Aamaq, che l'ha attribuita a "soldati del Califfato".

Il sottosegretario al ministero del Petrolio per il settore del gas, Hamid Younis, ha detto che un incendio è scoppiato nell'impianto, ma le fiamme sono state spente e non vi è stata interruzione della produzione e della distribuzione. Altre 15 persone sono state uccise sempre oggi e una cinquantina ferite in altri attentati avvenuti in aree commerciali nella stessa a Baghdad e in una località a sud della città. Gli ultimi di una serie di attacchi che sembrano non avere fine e che da mercoledì hanno già provocato 140 morti.

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