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Lily-Rose, debutta a Cannes la figlia di Johnny Depp - Foto

ROMA. Non sarebbe contenta la giovane regista Stèphanie Di Giusto che porta a Cannes il suo primo lungometraggio La danseuse (in concorso a Un Certain Regard) se dovesse toccare con mano che la maggior parte dell'interesse critico non è rivolto al suo lavoro di regista ma all'inatteso e molto trendy gruppo di attori che ha riunito per il suo film biografico sulla stella dell'Opèra di Parigi negli anni di Toulouse-Lautrec, l'americana Loie Fuller.

Certo, per chi conosce la storia del balletto moderno e il fascino trasgressivo della Francia nella Belle Epoque, c'è il richiamo scandalistico di una giovane donna che, pur senza esibirlo, fu lesbica convinta e spesso legata affettivamente alle sue partner e allieve. Certo, c'è l'emozione di veder rivivere sullo schermo il suo dialogo artistico con la mitica Isadora Duncan.

Ma di fatto a richiamare giornalisti e paparazzi sono la protagonista Soko, cantante e attrice che, secondo i giornali scandalistici, ha fatto girar la testa a Kristen Stewart («Twilight»), il bel Gaspard Ulliel ma soprattutto una debuttante di talento: la sedicenne Lily-Rose Depp. Prossima a festeggiare il suo compleanno proprio a maggio, la giovane testimonial di Chanel ha abbracciato da poco la carriera d'attrice e passa oggi la sua prova del fuoco indossando addirittura i panni di un mito moderno come Isadora Duncan.

Lily-Rose, nome da saloon, faccino imbronciato da sedicenne prossima all'anoressia, sorriso incantato da bambina, non è solo una star della moda e una testimonial della bellezza: è la figlia di Johnny Depp, con cui ha fatto coppia (sullo schermo) nell'ancora inedito «Yoha Hosers» di Kevin Smith, e di Vanessa Paradis che qui le fa da «mamma» anche artistica dopo un lungo periodo di separazione. All'atto del divorzio con Johnny Depp, infatti, Vanessa Paradis ha accettato che la figlia maggiore andasse a vivere a Los Angeles con papà. Se ha conosciuto il richiamo del set è per merito di Johnny Depp che l'ha fatta debuttare nel 2014 in «Tusk».

Da allora un progressivo infittirsi di impegni per non essere una eterna raccomandata e questa è per lei certamente la prova del fuoco. Protagonista su Istagram con milioni di followers, a suo agio sotto il fuoco dei flash, incerta nel vestito da cerimonia, Lily-Rose Depp è per il momento più un'icona da schermo che un'attrice. Del resto nel film la vera protagonista è Loie Fuller, convincente incarnazione di una donna ribelle e risoluta che seppe costruirsi la vita e la passione in un mondo che la guardava come un oggetto esotico. E l'altrettanto bella Stèphanie Di Giusto può godersi stasera convinti applausi per un film biografico che se non rivoluziona la storia del cinema restituisce però bene l'atmosfera dell'epoca e un ritratto tutto al femminile di una società tutta al maschile.

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