Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Sviluppo Italia Sicilia in sciopero, ultimatum della Regione: subito al lavoro o stop al contratto

Il dirigente della Formazione, Gianni Silvia

PALERMO. Ultimatum dell’assessorato alla Formazione ai lavoratori della società regionale Sviluppo Italia Sicilia: o questa mattina torneranno al lavoro autorizzando gli enti di formazione a organizzare i corsi, oppure rescinderà il contratto. I 75 dipendenti avrebbero dato rassicurazioni anche alla luce della posizione del presidente Rosario Crocetta intenzionato a salvare la partecipata.

Sviluppo Italia Sicilia è una società regionale che si occupa di assistenza alle imprese, messa in liquidazione per una grave crisi finanziaria. Secondo i dipendenti, però, la causa è legata al mancato affidamento di commesse da parte dei dipartimenti regionali, che si sono affidati a società esterne nonostante una direttiva del presidente Crocetta stabilisse il contrario.

L’unico dipartimento ad aver affidato una commessa a questa società è stato quello alla Formazione guidato da Gianni Silvia. La società si doveva occupare dell’accreditamento degli enti, cioè del rilascio delle autorizzazioni per organizzare i corsi. Ma la crisi finanziaria che nel frattempo era scoppiata ha aperto la strada alla liquidazione e i lavoratori per protesta hanno sospeso questa attività. Di conseguenza si sono bloccati progetti per quasi 50 milioni legati al mondo della formazione e altri 50 milioni legati a un bando per erogare prestiti agevolati ai giovani disoccupati.

A scatenare l’ira dei dipendenti la comunicazione del liquidatore che nei giorni scorsi ha ribadito la volontà della Regione di chiudere questa società. Ieri però in giunta Crocetta avrebbe ribadito l’intenzione di provare a rilanciarla, mentre l’Ars nei giorni scorsi ha approvato una norma che prevede l’affidamento di nuove commesse in via prioritaria proprio a Sviluppo Italia Sicilia.

Alla luce di queste novità, Marziano ieri ha incontrato i lavoratori promettendo loro di anticipare un mandato di 300 mila euro che consentirebbe di pagare alcune spese della società e parte degli stipendi arretrati e comunicando che Crocetta si è impegnato a erogare subito parte del milione e 200 mila euro stanziato in finanziaria. Un incontro carico di tensione, duro, nel quale Marziano, in cambio di questi aiuti, ha chiesto ai dipendenti domattina di tornare al lavoro.

“I lavoratori hanno tutto il mio sostegno nella vertenza” dice Marziano, che però sarà intransigente: o ripartirà subito l’accreditamento, o per Sviluppo Italia Sicilia verrà meno l’ultima commessa e probabilmente a quel punto la crisi sarà irreversibile.

Persone:

Caricamento commenti

Commenta la notizia