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Primo maggio: cortei a Torino, Genova e Milano. Camusso: il lavoro prima di tutto

GENOVA. Sindacati a Genova per il tradizionale corteo del 1 maggio, manifestazione nazionale unitaria di Cgil, Cisl e Uil. "E' un Primo Maggio all'insegna del lavoro, del lavoro di cui abbiamo bisogno", dice la leader della Cgil, Susanna Camusso. "Il balletto sui dati fa sembrare che tutto vada bene ma - avverte Camusso - il lavoro resta la preoccupazione fondamentale delle famiglie. Il Paese non si fa ripartire abbassando i salari". Invece "servono investimenti: spendiamo 18-19 miliardi per la decontribuzione ma abbiamo una crescita da prefisso telefonico. Se quelle stesse cifre fossero state spese per un serio piano del lavoro avrebbero dato ben altri risultati". Così anche sulle pensioni "non si possono fare interventi spot".

"Al governo mandiamo un messaggio molto chiaro: si occupi del lavoro", afferma la leader della Cisl, Annamaria Furlan. "Per gli italiani - aggiunge - il vero tema centrale è questo". Sarà un Primo Maggio "all'insegna del lavoro che manca, per chi ha paura di perderlo, e per chi vorrebbe andare in pensione per lasciare posti di lavoro ai giovani". Il tema è chiedere "centralità del lavoro e delle azioni per il lavoro, misure fiscali per il lavoro e la crescita, una riforma delle pensioni che dia speranza ai giovani".

"Noi siamo un sindacato di proposta ma quando non ci sono risposte c'è la protesta". Il leader della Uil, Carmelo Barbagallo. "Il Paese è ancora fermo in stazione - avverte - e c'è il rischio che quando partirà andrà su un binario morto". Per il Primo Maggio "più che festeggiare dobbiamo impegnarci perché finalmente ci siano delle proposte per la ripresa".

Corteo anche a Milano. E' partito da corso di Porta Venezia il corteo organizzato da Cgil-Cisl-Uil per la festa dei lavoratori che si concluderà in piazza della Scala con gli interventi dei segretari generali milanesi. Alla manifestazione, sotto un cielo carico di nubi e con pioggia a tratti, stanno partecipando alcune centinaia di persone e tra loro anche alcuni gruppi di immigrati, come esponenti della comunità cingalese e alcune persone di origine siriana con le bandiere 'Siria libera' e contro Assad. Prima che partisse il corteo, proprio tra un siriano e un altro manifestante c'è stato qualche breve momento di tensione perché il siriano riteneva di essere stato definito "assassino e terrorista" dal manifestante. Alla testa del corteo, oltre alle bandiere sindacali, ci sono slogan che ricordano che "Il lavoro è dignità", mentre in fondo al corteo sono presenti gruppi e formazioni della sinistra radicale con bandiere del Partito Comunista e con cartelli con su scritto, tra le altre cose, "Solo nel comunismo il vero sviluppo".

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