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Colpì Berlusconi con una statuetta, Tartaglia torna libero

MILANO. A distanza di oltre sei anni dal giorno in cui venne arrestato dopo aver ferito Silvio Berlusconi colpendolo al volto con un souvenir del Duomo, Massimo Tartaglia è ritornato completamente libero. Dopo il carcere, la comunità terapeutica e il ritorno a casa con l'obbligo di frequentare il Centro Psicosociale della zona in cui vive, ora gli è stata revocata anche l'ultima misura rimasta: la libertà vigilata.

A decidere che il perito elettrotecnico che il 13 dicembre 2009, in piazza Duomo a Milano, ferì l'allora presidente del Consiglio, non è più «socialmente pericoloso» e, quindi, può tornare definitivamente libero è stato il magistrato del Tribunale di Sorveglianza milanese Giovanna De Rosa. Un provvedimento depositato oggi, quasi a sorpresa, dopo che tempo fa Daniela Insalaco, l'avvocato che da sempre segue l'uomo, aveva fatto istanza di revoca della misura di sicurezza residua e che era stata disposta circa sei anni fa.

Tartaglia, accusato di lesioni pluriaggravate nei confronti dell'ex premier, era stato assolto dal gup Luisa Savoia nel giugno del 2010 perché totalmente incapace di intendere e volere quando ferì l'allora capo del Governo facendolo finire in ospedale.  Il giudice allora aveva applicato la misura di sicurezza della libertà vigilata affidandolo allo psichiatra responsabile della comunità riabilitativa in cui si trovava agli arresti domiciliari con il solo divieto di partecipare a manifestazioni. Qui, grazie alle cure farmacologiche e al sostegno psicologico ricevuto, le sue condizioni migliorarono decisamente. E questo anche perché trascorreva parecchio dedicandosi alla pittura.

Nel novembre 2011, poi, il ritorno a casa con l'obbligo sia di osservare le prescrizioni previste dalla libertà vigilata, che era stata mantenuta dal giudice della Sorveglianza Beatrice Crosti - lo stesso che due anni si occupò di monitorare l' affidamento in prova ai servizio sociali di Berlusconi -, sia di frequentare il Centro Psicosociale della zona in cui vive per proseguire l'iter riabilitativo. Iter per cui da oltre un anno sta bene e che gli ha permesso cancellare l'ultimo vincolo rimasto e di ritornare totalmente libero e di calare il sipario per sempre sulla vicenda. «Il percorso di Tartaglia - ha commentato l'avvocato Insalaco - dimostra che è possibile, per una persona affetta da una patologia psichiatrica, il totale recupero se viene seguito e curato in maniera adeguata».

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