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La realtà virtuale piace sempre di più: è boom di dispositivi

ROMA. Con i pc in declino e gli smartphone verso la saturazione nei mercati avanzati, la realtà virtuale non ci sta mettendo molto a diventare il nuovo accattivante trend dell'universo tecnologico.

E le prime stime di un mercato appena agli esordi confermano la tendenza: il fatturato generato dalla vendita dei visori - da quelli già sul mercato come i Gear Vr di Samsung o in arrivo come gli Hololens di Microsoft - quest'anno dovrebbe arrivare a 2,3 miliardi di dollari. Una cifra destinata decisamente a crescere nei prossimi anni. A tracciare gli orizzonti di mercato è la società Idc, secondo la quale solo nel 2016 saranno consegnati 9,6 milioni di dispositivi nel mondo.

Cifra che crescerà di oltre il 180% l'anno portando a un totale stimato di 64,8 milioni di dispostivi nel 2020.

"I videogame quest'anno saranno il traino principale per l'acquisto di dispositivi come l'Oculus Rift, l'Htc Vive o il PlayStation Vr", sottolineano gli analisti di Idc.

E se per alcuni ci sono problemi di disponibilità per le consegne iniziali, questi saranno del tutto superati prima di fine anno, in vista di una stagione natalizia che rappresenterà la più grossa finestra di vendite. In linea con le stime Idc anche quelle di JPMorgan Securities: il mercato globale, dicono gli analisti, potrebbe raggiungere i 13 miliardi e mezzo di dollari entro il 2020. E accanto alla realtà virtuale (VR) sta facendo però capolino anche la realtà aumentata (AR), che quest'anno sta vendendo appena 400 mila dispositivi ma che secondo gli analisti entro quattro anlni arriverà a ben 45,6 milioni di unità. Sul settore VR-AR non scommettono solo i grossi player ludici e dell'intrattenimento (nonché l'industria del porno online) ma anche il mondo scientifico. Pochi giorni fa a Londra un'operazione chirurgica è stata trasmessa in diretta streaming in modalità realtà virtuale.

Una spinta all'innovazione arriva anche dall'Italia. I ricercatori del Centro "Piaggio" dell'Università di Pisa e dell'Istituto italiano di tecnologia hanno concepito un dispositivo che, indossato da chi naviga in una realtà virtuale, permette di sentire con il tatto gli oggetti non reali. Un prototipo premiato come migliore lavoro alla conferenza internazionale Haptics Symposium 2016 di Philadelphia.

Che la realtà virtuale sia la nuova gallina dalle uova d'oro è chiaro anche dal calibro delle compagnie che ci stanno scommettendo sopra. L'ultima ad annunciare un visore connesso all'ultimo smartphone di punta è la cinese Huawei: insieme al P9 arriverà anche lo Huawei VR, anche se inizialmente destinato al mercato asiatico. Il numero uno di Facebook, Mark Zuckerberg, considera la realtà virtuale uno dei tre pilastri dei prossimi dieci anni (insieme all'intelligenza artificiale e all'accesso universale a internet) e i suoi visori Oculus Rift hanno da poco debuttato sul mercato quasi in contemporanea con i Vive di Htc e dopo i Gear Vr di Samsung.

Attesi ancora i visori di Sony, i PlayStation Vr, e gli Hololens di Microsoft. I costi del nuovo equipaggiamento tecnologico non sono affatto contenuti ma per chi vuole tentare un primo approccio c'è sempre l'opzione low cost dei Cardboard, i visori di cartone di Google che funzionano abbinati a diversi smartphone. Anche sul fronte dei contenuti e delle piattaforme l'offerta comincia a crescere. Le action camera di GoPro permettono di girare video ad hoc e YouTube si è appena lanciata nelle dirette su internet con i video a 360 gradi.

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