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Migranti annegati nel Mediterraneo
I superstiti raccontano il naufragio

ATENE. Immagini drammatiche emergono dai racconti dei sopravvissuti del tragico naufragio di migranti avvenuto la scorsa settimana nel Mar Mediterraneo dopo che un barcone è colato a picco mentre stava cercando di raggiungere l'Italia.

Un naufragio costato la vita a circa 500 migranti, raccontano oggi i sopravvissuti, all'incirca una quarantina, confermando le testimonianze di altri disperati riportate ieri dall'Unhcr, l'agenzia Onu per i rifugiati. A rivelare quei tragici momenti sono due uomini: Muaz Mahmud Aymo, 25 anni etiope e Mowlid Isman, 28 anni, somalo. I due  sopravvissuti fanno parte del gruppo di 41 migranti che sono riusciti a salvarsi dal naufragio.

La partenza dalle coste di Tobruk - raccontano - è avvenuta di notte, nel buio più totale, con il mare invisibile e bordo di una imbarcazione insieme ad altre 200 persone. Poi gli scafisti li hanno costretti a salire a bordo di un secondo barcone dove erano stipati altri 300 disperati.

Quindi la tragedia quando il barcone è colato a picco. Scena di orrore e di panico con Aymo che ha raccontato di avere perso il suo bambino di due anni oltre alla moglie di 20. Un tragico destino anche per Isman che ha perso sua sorella e la sua nipotina.

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