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Kate Winslet, sarta al cinema: per la vendetta ci vuole... "stoffa"

ROMA. Una vendetta condotta con tanta stoffa può sembrare una cosa bizzarra, ma non se sei una sarta come è Tilly Dunnage interpretata dal premio Oscar Kate Winslet. Nel film australiano, 'The Dressmaker. Il diavolo è tornato' in sala dal 28 aprile con Eagle Pictures, la raffinata stilista arriva così dopo molti anni nel suo sperduto paesino australiano di Dungatar dove vive Molly (Judy Davis) la vecchia madre pazza.

Non torna però certo per nostalgia, ma per consumare una sua privata vendetta dopo che, molti anni prima, i suoi paesani l'hanno costretta a fuggire.

Firmata da una regista donna, Jocelyn Moorhouse, (e non poteva essere altrimenti), questa commedia dark divertente quanto acida e a volte perfino splatter, mette in campo la vanità femminile, il pettegolezzo, l'invidia, il bigottismo e il rapporto tra madre e figlia.

Tratto dall'omonimo romanzo di Rosalie Ham (edito in Italia da Mondadori) il film segue, nell'Australia degli anni Cinquanta, la lenta trasformazione di Tilly Dunnage capace di trasformare la più brutta delle paesane in una modella da sfilata. Un potere enorme che la fa ammirare e temere allo stesso tempo.

Tutto si complica quando Evan Pettyman (Shane Bourne), che odia sia Molly che Tilly, assume una stilista di Melbourne per contrastare il potere della diabolica sarta. E anche quando l'anaffettiva sarta si invaghisce del più grande giocatore di football locale, Teddy McSwiney (Liam Hemsworth).

Tra i personaggi bizzarri di Dungatar, Farrat (Hugo Weaving), un atipico sergente esperto di moda, paillettes, boa e piume.

«Quando ho letto per la prima volta la sceneggiatura - ha detto la Winslet - ho notato come questa donna sia diversa da tutte le altre. In lei c'è una forza incrollabile, a volte quasi aggressiva. È una donna che ha dovuto affrontare sfide importanti per diventare quella che è».

E ancora l'attrice:«Tilly è australiana e a me è sempre piaciuto interpretare personaggi che vengono da paesi lontani. Mi sono lasciata trasportare dalla sua storia, dal suo essere circondata dagli abitanti di Dungatar, tanto che durante le riprese abbiamo chiamato anche gli abitanti del posto. La sua storia si muove su uno sfondo ironico, divertente. È una commedia dark, talvolta strana, che dipinge un'affascinante relazione madre-figlia. È l'insieme di tutti questi elementi che mi ha conquistata».

Una curiosità: i costumi di Tilly, sono stati realizzati da Margot Wilson, una delle costumiste australiane più talentuose e apprezzate che, solo di recente, ha lavorato sul set di Codice 999, La Proposta e The Road.

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