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Ex Province siciliane, sbloccati 50 milioni: boccata d'ossigeno, ma servono nuovi tagli

I nove enti hanno uno squilibrio tra entrate e uscite di circa 180 milioni e per sanarlo il governo intavolerà un’altra trattativa con Roma

PALERMO. Sbloccati 50 milioni per le ex Province siciliane. Si tratta di somme erogate annualmente dalla Regione per compensare il mancato trasferimento, dal 2012, di una parte della tassa sull’energia elettrica a Comuni e Province.

Una boccata d’ossigeno che rischia di durare ben poco se gli enti non procederanno a un piano che prevede il taglio degli sprechi, l’aumento delle percentuali di riscossione e la razionalizzazione della spesa. I nove enti hanno infatti uno squilibrio tra entrate e uscite di circa 180 milioni e per sanarlo il governo intavolerà un’altra trattativa con Roma, dove vuole presentarsi con un piano credibile.

Ne hanno discusso ieri i commissari delle ex Province assieme agli assessori all’Economia, Alessandro Baccei e alla Funzione pubblica, Luisa Lantieri. In base alle stime è stato ribadito uno squilibrio tra entrate e uscite che vale qualcosa come 180 milioni e in sostanza equivale a quanto le Province devono versare allo Stato per il cosiddetto contributo di finanza pubblica, che gli enti locali devono versare annualmente allo Stato.

 

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