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Soldi nei paradisi fiscali: i vip e i potenti coinvolti - Foto

LONDRA. Una gigantesca massa di denaro dirottata da studi legali internazionali e banche verso paradisi fiscali per conto di criminali, leader politici e funzionari d'intelligence.

Lo denunciano milioni di documenti fatti trapelare sui media internazionali, già battezzati Panama Papers.

Fra i beneficiari di questi schemi ci sarebbero persone indicate come vicine al presidente russo Vladimir Putin, familiari del leader cinese Xi Jinping, del presidente ucraino Poroshenko, del re saudita, dei premier di Islanda e Pakistan.

Tra gli italiani, Luca Cordero di Montezemolo.

Nella lunga lista di nomi coinvolti ci sono parenti e persone vicine al presidente siriano Bashar Al Assad, ma anche il defunto Muammar Gheddafi e l'ex presidente egiziano Hosni Mubarak. Lo riporta la Bbc. L'elenco continua ad allungarsi di ora in ora e spazia dalla politica, allo spettacolo, allo sport. Tra gli altri ci sono i nomi del presidente dell'Argentina Mauricio Macri, di parenti del presidente dell'Azerbaigian Ilham Aliyev.

Nell'immane massa di documenti dei Panama Papers compare anche il nome di Michel Platini, ex fuoriclasse della Juventus e dirigente attualmente sospeso dell'Uefa. Secondo Le Monde, Platini fece aprire una società offshore circa un anno dopo la sua elezione ai vertici del calcio europeo e chiese agli avvocati della Mossack Fonseca di amministrare la Balney Enterprises Corp., nata a Panama il 27
dicembre 2007.

Il quotidiano francese non ha avuto risposta alle domande poste a Platini sulle finalità di questa società, ma attraverso un suo portavoce ha fatto sapere che «i suoi affari sono assolutamente legali».

C'è anche il defunto padre di David Cameron. Emergono presunte somme da capogiro sottratte e beni di lusso (fra cui yacht da favola) al fisco da Salman re dell'Arabia Saudita, dal re del Marocco Mohammad VI, dai figli del presidente dell'Azerbaigian.

Altro denaro risulta riconducibile a 33 sigle o individui inseriti nella lista nera degli Usa per asserite connessioni con i signori della droga messicani, con organizzazioni definite terroristiche come gli Hezbollah sciiti libanesi, con Stati quali Corea del Nord o Iran.

Ad essere toccati dal sospetto sono il mondo dello sport miliardario, come il pilota Jarno Trulli, e quello dello spettacolo come l'attore cinese Jackie Chan. E ancora dirigenti sportivi sudamericani già comparsi nello scandalo Blatter, come l'ex vicepresidente del calcio mondiale Eugenio Figueredo e suo figlio Hugo, nonchè l'uruguaiano Juan Pedro Damiani, del comitato etico della Fifa.

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