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Renzi: "Se è reato sbloccare opere pubbliche lo sto commettendo"

ROMA. "Se è reato sbloccare le opere pubbliche, io sono quello che sta commettendo reato. Per mia cultura giuridica è reato chi infrange il codice penale, non chi utilizza il diritto parlamentare". Lo ha detto il premier Matteo Renzi in direzione Pd. E ancora: "Continueremo a sbloccare opera per opera e chiedo alla magistratura, cui va tutto il nostro rispetto, di essere inflessibile nel beccare chi commette reati e mandarli in galera".

"La diversità profonda dagli altri è che loro parlavano di legittimo impedimento, io dico interrogatemi, gli altri parlavano di prescrizione io chiedo sentenze e dico di fare i processi, ma veloci. Noi non siamo uguali agli altri: sia stampato in testa a chiunque abbia dubbi. Noi non siamo quelli del legittimo impedimento, ma chiediamo che si facciano le sentenze sul serio, veloci".

E ha precisato: "Chiedo alla magistratura italiana non solo di indagare il più velocemente possibile ma di arrivare a sentenza. Ci sono indagini della magistratura a Potenza con la cadenza delle Olimpiadi", ogni quattro anni, "e non si è mai arrivati a sentenza. Un Paese civile è un Paese che va a sentenza". "Chi ruba su un'opera pubblica deve andare in galera, se vuole patteggiare lo faccia ma se vuole patteggiare deve restituire tutto fino all'ultimo centesimo perché questa è una nostra riforma. Noi abbiamo fatto la legge sui reati ambientali e se vogliono votiamo la legge sul conflitto di interessi. Il governo delle lobby lo dicano a qualcun altro, ma io dico che è mio compito istituzionale che un'opera bloccata da anni arrivi a realizzazione".

Poi ancora: "Chi sostiene che il Pd abbia preso dei soldi o delle tangenti, come è stato detto, da grandi o piccoli gruppi petroliferi, ne risponderà nelle sedi penali o civili. Perché una cosa è la battaglia politica, una cosa è parlare del Pd come comunità di delinquenti. Siamo una comunità di persone perbene". "Ogni centesimo preso - Bonifazi non faccia il furbo - andrà ai circoli sul territorio, alla nostra gente che non merita di essere trattata così", ha aggiunto.

«Dire che noi abbiamo attaccato la magistratura non fa i conti con la realtà, non è accaduto, non la sfido, io ho chiesto di andare a sentenza, io ho detto che il centrodestra era quello del legittimo impedimento, noi siamo quelli che chiedono di fare velocemente i processi». Così Matteo Renzi riprendendo i titoli dopo il suo intervento in direzione.  «È la dimostrazione evidente - osserva - del passo in avanti che noi abbiamo fatto e la stampa no: la politica italiana è de-berlusconizzata, la stampa no».

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