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"Di padre in figlia", Cristiana Capotondi manager in tv - Foto

MATERA. Una figlia «scelta, grazie alle sue capacità, dal padre, per risollevare le sorti e rilanciare l'azienda di una famiglia del nordest, una distilleria di grappa. Una storia che copre un arco di quasi 30 anni, dal 1958 al 1985».

È il suo personaggio, spiega Cristiana Capotondi, in Di padre in figlia, la fiction in quattro puntate per Raiuno di Riccardo Milani, girata a Bassano del Grappa, che ha nel cast, fra gli altri anche Stefania Rocca, Alessio Boni, Matilde Gioli, Francesca Cavallin, Alessandro Roja, Domenico Diele, Denis Fasolo.

Un ritorno in tv, che si unisce a quello nel cinema d'autore di Michele Placido, con '7 minutì e nel progetto top secret di Kim Rossi Stuart, il cui titolo al momento dovrebbe essere L'intelligenza del maschio.

«Di padre in figlia - ha spiegato la giovane interprete romana - è stata girata a Bassano del Grappa, nel nordest, una zona 'ostica' come presenza televisiva e al cinema. Parla di una famiglia che potrebbe trovarsi in qualunque parte d'Italia, ma il territorio è protagonista, diventa un elemento drammaturgico su cui costruire la storia. Invece di cercare di copiare gli americani, secondo me è questa la strada da seguire, valorizzare la nostra individualità, far conoscere a livello globale, la ricchezza e la diversità dei nostri luoghi che spesso anche noi ignoriamo, ce n'è bisogno e porta business».

Classe 1980, laureata in scienze della comunicazione, impegnata da fine febbraio, su Radio2 a fianco di Massimo Cervelli in Non è un paese per giovani, l'attrice è fra le interpreti anche di 7 minuti di Michele Placido, con, fra le altre, Ambra Angiolini, Ottavia Piccolo, Fiorella Mannoia, Anne Consigny, Maria Nazionale, Violante Placido, dal testo teatrale di Stefano Massini (Lehman Trilogy).

«Sono una delle operaie che devono decidere se accettare o rifiutare un'offerta della nuova proprietà - spiega -. Si riuniscono e ne esce un confronto fra queste 11 donne che rappresentano 11 femminilità e vite diverse. Io nel film sono una puerpera, incinta all'ottavo mese, una ragazza di provincia. È stata una bellissima esperienza, mi sono divertita molto. Placido essendo un attore straordinario è anche un incredibile direttore d'attori».

C'è molta curiosità inoltre per l'opera seconda di Kim Rossi Stuart (a 10 anni dalla prima regia, Anche libero va bene) che stando alle indiscrezioni delle ultime settimane potrebbe debuttare in un grande festival internazionale. Il film ha avuto finora vari titoli provvisori (al momento è 'L'intelligenza del maschio') e restano top secret tema e personaggi. «Non posso dire nulla - conferma Cristiana Capotondi che affianca nella storia Rossi Stuart con Jasmine Trinca e Camilla Diana -. Sono in un ruolo abbastanza nuovo per me, 'caldo'».

L'approccio di Rossi Stuart al lavoro è stato «attento, appassionato, meticoloso. Questo è un progetto a cui lui tiene molto. Ed è un bravissimo regista».

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