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Strage di studenti Erasmus su un bus
La Farnesina: fino a 7 vittime italiane

Il ministero invita le famiglie dei connazionali a contattare l'Unità di Crisi al numero 0636225

Tornavano da un festival di fuochid'artificio a Valencia

ROMA.  Una notte di festa e magia che si è conclusa in un incubo, fra terrore, grida e lamiere contorte: 13 studentesse Erasmus sono morte alle 6 di questa mattina a Frejinals, sull'autostrada Ap7, nel terribile incidente del bus che le riportava a Barcellona dopo avere assistito a Valencia alla Notte dei Fuochi della celebre Fiesta de Las Fallas. E in serata è arrivata la conferma della Farnesina che ci sono italiane fra le vittime, forse addirittura sette, anche se il bilancio non è ancora ufficiale. Il ministero invita le famiglie dei connazionali a contattare l'Unità di Crisi al numero 0636225

A bordo del bus 57 studenti Erasmus delle università di Barcellona, quasi tutti stranieri, di 22 nazionalità diverse tra cui cinque italiani.

Il bus era l'ultimo di una 'carovana' di cinque, con circa 300 studenti a bordo. I soccorritori hanno estratto dalle lamiere 13 corpi senza vita. Non è stato possibile determinare rapidamente l'identità e la nazionalità delle vittime. Molti ragazzi non avevano preso documenti per la breve gita a Valencia. Alcune delle vittime erano difficilmente riconoscibili. In serata i 27 medici legali avevano ultimato le autopsie di 11 delle ragazze morte.  Le informazioni sulla nazionalità dei ragazzi a bordo del bus sono state confuse per buona parte della giornata.

Fra i 34 feriti ricoverati negli ospedali di Tortosa, Tarragona e Barcellona ci sono dunque cinque italiani. Di questi, tre ragazze e un ragazzo, secondo fonti del ministero degli Interni catalano. Tre sarebbero «non gravi», una ragazza è in condizioni definite «gravi», mentre non si conoscono le condizioni del quinto. Sul posto si è recato il console generale a Barcellona Stefano Nicoletti, che ha reso visita ai giovani italiani.

Dei 34 feriti del bus tre sono considerati «molto gravi», 9 «gravi», 22 «non gravi». Secondo il presidente catalano Carles Puigdemont però, il numero dei morti non dovrebbe salire.

Il governo catalano ha annunciato due giorni di lutto, domani e martedì. Puigdemont in segno di solidarietà con le famiglie delle vittime ha annullato la visita che aveva in programma a Parigi.

Le cause del drammatico incidente sono per ora poco chiare. L'autista del bus, uscito indenne dall'incidente, è stato posto in stato di fermo e interrogato nel pomeriggio a Tortona dai Mossos de Esquadra, la polizia catalana. È risultato negativo ai test di alcol e droga. Lavora da 17 anni per la stessa ditta, Autocares Alejandro, e non ha mai avuto un incidente. Secondo le prime ricostruzioni, il bus avrebbe urtato il guardrail di destra, poi l'autista avrebbe dato una sterzata a sinistra finendo sull'altro lato dell'autostrada contro un'auto che veniva in senso opposto, i cui due passeggeri sono stati feriti.

Per i ministri degli Interni spagnolo e catalano Jorge Fernandez Diaz e Jordi Jane, la causa più probabile sembra un «errore umano». L'incidente, secondo la stampa, potrebbe essere dovuto a un colpo di sonno dell'autista. Il bus era partito prima dell'alba da Valencia, verso le 4. Dopo una notte di gioia, festa, luci e fuochi d'artificio.

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