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Pistroius, la Corte respinge il ricorso: ora rischia 15 anni

La Corte costituzionale, la più alta istanza processuale del Sudafrica, ha respinto il ricorso di Oscar Pistorius contro il verdetto per omicidio volontario emesso nel processo di appello per la morte di Reeva Steenkamp

 JOHANNESBURG. La Corte costituzionale, la più alta istanza processuale del Sudafrica, ha respinto il ricorso di Oscar Pistorius contro il verdetto per omicidio volontario emesso nel processo di appello per la morte di Reeva Steenkamp. Lo ha dichiarato uno degli avvocati dell'atleta, che il 18 aprile conoscerà la sua sentenza. Pistorius ora rischia 15 anni di carcere.

L'avv. Andrew Fawcett ha detto che dopo la decisione dell'Alta corte di respingere il ricorso, "si procederà con la sentenza". Pistorius, 28 anni, è ricorso presso la Corte costituzionale dopo che in dicembre la Corte d'Appello lo ha riconosciuto colpevole di omicidio volontario, scardinando il verdetto di primo grado che parlava di omicidio colposo e rovesciando la sentenza a cinque anni di reclusione. Nella richiesta di ricorso la difesa di Pistorius affermava che la Corte d'Appello ha compiuto errori giuridici nel non valutare gli elementi emersi nel processo di primo grado. E che aveva sbagliato nel ritenere che 'Blade Runner' non potesse non essere cosciente che stava uccidendo.

La sentenza di primo grado - da molti considerata troppo clemente - condannava Pistorius a 5 anni per una fattispecie di reato che incrociava l'omicidio colposo con l'eccesso di difesa: in sostanza, Pistorius fu punito per non aver verificato dove fosse Reeva prima di sparare e di aver ecceduto, pur in preda alla paura, nella reazione a una semplice intrusione (presunta) in casa sua. In sostanza, l'impianto di primo grado diede ampio credito alla versione della difesa sulla 'buona fede' di Pistorius.

Una costruzione, questa, che il giudice Lorimer Eric Leach ha demolito il 3 dicembre scorso in appello leggendo in aula a Bloemfontein - capitale giudiziaria del Sudafrica - il verdetto: la fatidica notte di San Valentino del 2013 Pistorius era cosciente di uccidere, indipendentemente da chi credesse di colpire. Non poteva cioè non sapere che sparando quattro colpi nell'angusto spazio di un bagno attraverso una porta chiusa avrebbe ucciso con ogni probabilità. Che dietro la porte ci fosse cioe' Reeva o un semplice rapinatore, come il paratleta ha sempre sostenuto di credere, non cambia la sostanza. Dalle sue motivazioni non sembra però dimostrata la premeditazione dell'omicidio di Reeva, che l'accusa ha riproposto, neppure come risultato di una crisi di ira al culmine di una furibonda lite.

In Sudafrica la pena minima per l'omicidio volontario è di 15 anni, ma il giudice che commina la pena ha la facoltà di ridurla se intervengono "circostanze eccezionali". Pistorius sta aspettando la sentenza del 18 aprile agli arresti domiciliari in casa dello zio.

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