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Tecnis, un colosso degli appalti pubblici con 700 dipendenti e un capitale di 32 miliardi

Secondo le nuove accuse raccolte dagli investigatori del Ros dei carabinieri, le società dei due imprenditori «sarebbero state asservite alla famiglia catanese di Cosa Nostra»

CATANIA. Francesco Domenico Costanzo e Concetto Bosco Lo Giudice, i due noti imprenditori catanesi ai vertici del gruppo imprenditoriale al quale sono stati sequestrati quote ed azioni per un valore di oltre un miliardo e mezzo di euro, erano stati arrestati quattro mesi fa dalla Guardia di Finanza nell'ambito dell'inchiesta sull'Anas denominata «Dama Nera».

Secondo le nuove accuse raccolte dagli investigatori del Ros dei carabinieri, le società dei due imprenditori «sarebbero state asservite alla famiglia catanese di Cosa Nostra».

La società leader del gruppo è la Tecnis Spa, con circa 700 dipendenti diretti, colosso imprenditoriale con un capitale sociale di 32 miliardi euro suddiviso al 50 per cento tra l'Artemis Spa e la Cogip Holding Srl, che si è aggiudicata appalti pubblici per quasi 800 milioni di euro l'anno. Dalla metropolitana catanese, ai lavori dell'anello ferroviario e del
collettore fognario di Palermo, passando per il porto di Catania, quello di Ragusa, l'interporto di Catania oltre alla Salerno Reggio Calabria, ai nuovi ospedali della Sibaritide e della Piana di Gioia Tauro e ad altre centinaia di commesse che hanno fatto della Tecnis la prima impresa del Sud Italia. Tra i lavori affidati alla Tecnis figura anche un lotto del viadotto «Scorciavacche», sulla Palermo - Agrigento, franato nel dicembre scorso una settimana dopo l'inaugurazione.

Francesco Domenico Costanzo e Concetto Bosco Lo Giudice, tuttora agli arresti domiciliari con l'accusa di corruzione, sono noti anche per le loro battaglie contro il racket delle estorsioni e per avere siglato protocolli di legalità per ogni appalto.

I due nell'ottobre dello scorso anno si sono dimessi dal Cda della Tecnis che ha nominato l'ex questore di Palermo e Messina ed ex direttore nazionale della Dia, Tuccio Pappalardo, come presidente dell'organismo di vigilanza della società. Nel novembre del 2015 il prefetto di Catania, Maria Guia Federico, ha sospeso il certificato antimafia e ha nominato come commissario straordinario il prof. Saverio Ruperto. L'ordinario di diritto civile all'università 'La Sapienza' di Roma ed ex sottosegretario al ministero dell'Interno del Governo Monti, è stato adesso nominato amministratore giudiziario della Tecnis. Francesco Domenico Costanzo, era tra i favoriti nel rinnovo dei vertici di Confindustria Catania.

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