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Finanziaria all’Ars, tra le norme
torna la tassa sui rumori degli aerei

Viene inoltre istituto alla Regione l’elenco dei revisori dei conti degli enti locali da cui saranno scelti a sorteggio gli esperti che lavoreranno nei Comuni

PALERMO. Il dibattito va avanti fino a sera, in un’Aula semideserta, su una manovra nella quale non mancano le sorprese. Ritorna la tassa sugli aerei, tecnicamente chiamata «Imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili civili», in sigla Iresa. Se approvata, la tassa sarà applicata dal 2016. Sarà un decreto concertato tra vari assessorati a stabilire le modalità di pagamento. La norma non dice altro ma l’idea del governo è che la Regione dovrebbe incassarla dalle società aeroportuali che a loro volta si rivarranno sulle compagnie aeree. Una parte sostanziosa dell’introito andrà ai Comuni.

Arriva in Aula anche una norma che trasforma le «concessioni» per gli impianti di distribuzione di carburanti in «autorizzazione». L’effetto atteso è un risparmio in termini economici e di efficenza nella gestione delle pratiche. Viene inoltre istituto alla Regione l’elenco dei revisori dei conti degli enti locali da cui saranno scelti a sorteggio gli esperti che lavoreranno nei Comuni. Una norma del deputato Giovanni Di Giacinto salva inoltre la Società interporti Siciliani con 500 mila euro.

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