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Autobomba ad Ankara, "l'attentatore è un curdo-siriano"

Era entrato in Turchia a luglio come rifugiato dalla Siria. Lo rivelano media locali, citando fonti delle indagini

ANKARA. L'attentatore kamikaze che ieri ha fatto esplodere un'autobomba nel centro di Ankara, uccidendo 28 persone, si chiamava Saleh Nejar ed era un membro delle milizie curdo-siriane dell'Ypg. Lo ha detto il premier turco Ahmet Davutoglu, confermando le indiscrezioni di stampa diffuse in mattinata.

«L'attacco è stato compiuto dal Pkk insieme con una persona entrata in Turchia dalla Siria», ha sostenuto Davutoglu, aggiungendo che «le indagini proseguono e probabilmente ci saranno altri arresti». Ankara considera il Pkk e i curdi-siriani del Pyd come organizzazioni terroristiche legate tra loro.

Nejar era un membro delle milizie curdo-siriane dell'Ypg. Lo riporta il quotidiano Sozcu, secondo cui l'uomo, 24 anni, sarebbe stato identificato attraverso le impronte digitali. Era entrato in Turchia a luglio come rifugiato dalla Siria. Lo rivelano media locali, citando fonti delle indagini. In quell'occasione sarebbero state registrate le sue impronte digitali che ne hanno permesso l'identificazione dopo l'attacco.

Da sabato l'artiglieria turca sta bombardando dal suo territorio postazioni delle milizie curde nel nord della Siria, a pochi chilometri dalla frontiera.  Ankara considera il Pyd, principale forza curda in Siria, e il suo braccio armato Ypg, come organizzazioni terroristiche. Nei giorni scorsi forti contrasti sono emersi con gli Usa, attaccati dal presidente Recep Tayyip Erdogan perchè si rifiutano di considerare i membri del Pyd come terroristi. Washington ha più volte espresso apprezzamento per il ruolo dei curdi nella lotta all'Isis sul terreno.

Due persone sono state fermate dalle autorità turche con l'accusa di complicità Nejar. Lo rivela il quotidiano Sozcu, citando fonti delle indagini.

Il leader dei curdi siriani dell'Ypg nega che il suo gruppo sia dietro gli attentati in Turchia e mette in guardia Ankara su eventuali operazioni di terra in Siria.

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