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La sfida di Bertolaso: "Con me Roma si salverà, chiarito con Salvini"

Silvio Berlusconi col candidato per il centrodestra a Roma Guido Bertolaso

ROMA. «Roma versa in un profondo stato di degrado. Per me sarà una sfida stimolante salvare questa città. E parlo di partire dal piccolo e concreto: ripulire le strade, garantire più controlli e sicurezza, ripristinare insomma il decoro urbano. Scendo in campo perchè Roma è in emergenza». Lo dice l'ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso in un'intervista in apertura del Tempo, sottolineando - a proposito dei processi che lo coinvolgono - che rinuncerà alla prescrizione e metterà «online tutte le carte, i cittadini si faranno un'idea».

«Io sono un uomo del fare e non della politica. Le questioni politiche le lascio alla politica. Sarà chi mi ha sostenuto a decidere e verificare se ci sono le condizioni per un accordo. Anche se mi pare abbastanza chiaro, ormai, che Marchini ma anche Francesco Storace difficilmente possano ritirarsi dalla corsa al Campidoglio», aggiunge. «Io so che mi è stato chiesto di candidarmi, più volte, inginocchio. Mi è stato chiesto di farlo anche al di là dei partiti. Se poi i tre leader del centrodestra vogliono fare le primarie che le facciano. Che io partecipi questo si vede. Non è che me l'ha ordinato il medico».

Dopo la battuta «Salvini odia Roma», «male interpretata» sottolinea, col leader della Lega si è chiarito: «Abbiamo trovato la sintonia giusta, siamo due persone che hanno voglia di fare delle cose, bene e rapidamente». Intervistato anche dal Messaggero Bertolaso paragona Roma a «una città del Mediterraneo in decadenza: Il Cairo». Marino? «Qui servono i romani. Gli hanno tirato polpette avvelenate e non era vaccinato». In un'intervista a Repubblica Bertolaso non appare preoccupato dei suoi «competitor» interni: Alfio Marchini, dice, «non credo che sappia distinguere tra un Dpr e una delibera comunale. Ci vuole qualcuno che conosca la burocrazia. Un curriculum adeguato. Io non ho mai costruito palazzine a scopo di lucro. Lui è persona di straordinaria capacità, ma forse a Roma, che è in emergenza, serve qualcos'altro».

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