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All'Irsap più stipendi che investimenti
Lo Bello: o riforma o meglio chiuderlo

Non ha formalmente dipendenti ma paga 13,7 milioni di euro l'anno a vario titolo per gli stipendi di 357 dipendenti di enti collegati, tra cui 22 dirigenti che da soli pesano per 2,4 milioni

PALERMO. C'è una società regionale, l'Irsap, che doveva favorire lo sviluppo delle imprese in Sicilia ma dopo quattro anni è rimasta una scatola vuota. Non ha formalmente dipendenti ma paga 13,7 milioni di euro l'anno a vario titolo per gli stipendi di 357 dipendenti di enti collegati, tra cui 22 dirigenti che da soli pesano per 2,4 milioni.

L'Irsap, Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive, doveva ereditare le funzioni dei vecchi consorzi Asi (le Aree di sviluppo industriale oggi in liquidazione), ma a quattro anni dalla riforma nulla è stato fatto. Così i consorzi Asi continuano a sostenere costi per la gestione delle aree ma non ricevono più contributi dalla Regione.

Ora l'assessore alle Attività produttive, Mariella Lo Bello, lancia una dura provocazione sulla possibile chiusura: «Se continuiamo a tenerlo in piedi solo per garantire stipendi e spese senza alcuna prospettiva di sviluppo, allora forse sarebbe opportuna una riflessione sulla sua stessa esistenza».

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