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Elton John sul palco ai tempi della Cirinnà, l'appello: "Canti e basta"

SANREMO. Virginia Raffaele ironizza: "Madalina è talmente bella che se passa la Cirinnà le chiedo di sposarmi".

"Accetto", sorride la statuaria bellezza di Youth. Gabriel Garko spiazza: "Io icona gay? So di essere un sex symbol, va bene piacere anche agli uomini". Il direttore di Rai1 Giancarlo Leone frena: "Il dibattito parlamentare non risentirà della presenza di Elton John".

E Carlo Conti ricorda che Sir Elton "negli anni '90 venne all'Ariston con RuPaul. Non ci scandalizzammo allora, non ci scandalizzeremo oggi". Benvenuti a Sanremo: sullo specchio del Paese che canta e che si spacca sulla stepchild adoption piomba l'attualità delle unioni civili, complici le fibrillazioni nella maggioranza, con il ddl Cirinnà atteso alla prova del voto in Senato, e le polemiche preventive sulla presenza del cantante e songwriter inglese che domani all'Ariston potrebbe arrivare accompagnato dal marito David Furnish, con cui ha due figli, e toccare temi a lui cari come i diritti delle coppie gay.

"No a un comizio a favore dell'omogenitorialità", avverte Massimo Gandolfini, presidente del Comitato Difendiamo i nostri figli, rilanciando in una lettera aperta ai vertici Rai l'affondo di qualche giorno fa di Maurizio Gasparri. "Chiediamo fermamente - sottolinea - che ci si limiti alla sua performance canora, evitando accuratamente che si trasformi in uno spot pubblicitario delle cosiddette famiglie arcobaleno".

"Ormai siamo all'overdose, al bombardamento mediatico", tuona Carlo Giovanardi, in prima linea contro il ddl Cirinnà. "Se Elton John va lì a cantare la sua canzone bene. Non c'è problema. Ma se andasse lì a lanciare appelli sarebbe davvero scandaloso".

Sulla stessa linea Matteo Salvini: "Elton John non deve parlare dal palco di coppie gay. E' un cantante, che canti e non faccia politica". "Abbiamo invitato il cantante in tempi non sospetti, non credo che il dibattito nell'aula parlamentare risentirà della sua presenza", prova ad alleggerire i toni Leone.

"Lo abbiamo chiamato a settembre per cantare, poi vedremo in diretta che succederà", chiosa Conti, dribblando la polemica. Ma dal Pd Michele Anzaldi apre un altro fronte, stigmatizzando - intervistato dal sito della Stampa - la vetrina assicurata a Garko, protagonista di "due prodotti del principale competitor privato", la fiction di Canale 5 Non è stato mio figlio, "congelata ad ottobre per essere programmata dopo il Festival di Sanremo", e il nuovo film di Paolo Genovese, Perfetti sconosciuti, prodotto da Medusa.

Non solo mister Rocket Man, che arriverà a Sanremo solo oggi, blindatissimo. Sul palco ci sarà anche Laura Pausini, che si è spesa in più di un'occasione a favore delle unioni civili. E a un festival tacciato da alcuni di essere 'gay friendly' si preparano a partecipare anche icone 'trasversali' come Patty Pravo e Renato Zero. Toccherà al 'mediano' Carlo Conti tenere il gioco in equilibrio. Di discriminazioni, a partire da quelle legate al colore della pelle, parla poi N.E.G.R.A., il brano che Cecile, 21 anni e mamma camerunense, propone in gara tra le Nuove Proposte e che sarebbe stato purgato dei versi con i riferimenti a "negri e omosessuali".

Ma il produttore dell'artista, Lorenzo Lombardi Dallamano, precisa: "Nessuna censura del testo da parte della Rai. Abbiamo semplicemente tagliato la canzone per farla rientrare nella durata dei tre minuti previsti dal regolamento. Le frasi eliminate sono state scelte solo ed esclusivamente per una questione di metrica, una per strofa, prediligendo lo scorrimento totale del brano".

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