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Unioni civili, Formigoni: "Gay isterici". Guerini: "Indecente"

ROMA. «Crisi isteriche gravi» sta causando a gay e «checche varie» la possibilità che la legge sulle unioni civili venga bocciata. Roberto Formigoni, senatore di Ncd, lo  scrive su Twitter. E Lorenzo Guerini, vicesegretario Pd,  protesta: «Indecente».

Il botta e risposta è di questa notte. Formigoni, galvanizzato dal dietrofront di Grillo, pubblica un messaggio provocatorio verso tutto il mondo gay: «L'odore della sconfitta  sulla legge Cirinnà sta procurando crisi isteriche gravi su gay, lesbiche, bi-transessuali e checche varie. Non è bello, poverini». Qualche ora dopo, Guerini legge e si indigna per le parole del senatore della maggioranza: «Tweet indecente, da vergognarsi. Punto», gli scrive.

«Nelle ultime ore migliaia di cittadini ci hanno letteralmente bombardato di e-mail, commenti sui social network e telefonate per esprimere il loro totale disaccordo sulla stepchild adoption su qualunque tipo di adozione per le coppie omossessuali. Credo sia stata soprattutto questa pressione dal basso a far prendere la saggia decisione di lasciare libertà coscienza a tutti i nostri parlamentari
sull'intero ddl Cirinnà». Lo afferma ad Avvenire Tiziana Ciprini, deputata del Movimento 5 Stelle.

Alla domanda se a questo punto l'articolo 5 sulla stepchild andrebbe stralciato, Ciprini replica: «Assolutamente sì. Perchè fa da apripista a una pratica che mette i brividi come quella dell'utero in affitto». Sulle adozioni, secondo Ciprini, «si deve immaginare un percorso diverso, magari una legge ad hoc.  L'importante è che restino ben distinte dalle unioni civili».

«Beppe Grillo dice libertà di coscienza sulle unioni civili e costringe così Renzi a rispondere con una mossa altrettanto politica. Magari provando a trasformare l'apparente difficoltà indotta dall'iniziativa del  leader del M5S in un'opportunità che il premier potrebbe
sfruttare per riaffermare la sua capacità di guida». Lo afferma un editoriale di Avvenire sulle unioni civili, in cui il  quotidiano dei vescovi avverte che «Renzi ha alcune opzioni davanti a sè, ma una sola strada maestra: far stralciare la parte sulla stepchild adoption e correggere seriamente l'articolo 3, che sovrappone matrimonio e unioni e tratta lo  stesso tema delle adozioni in modo surrettizio».

«In questo modo - spiega Avvenire - potrebbe portare a casa,  e con una maggioranza altissima, una legge che regola diritti e doveri dei conviventi dello stesso sesso. E mettersi in sintonia con il Paese che in tutti i sondaggi (con percentuali molto alte e senza vere distinzioni tra le varie fasce d'età) dice no alle  adozioni, ma approva una normativa sulle unioni omosessuali».

«Ora - aggiunge l'analisi - il premier deve avere la forza di mediare tra due piazze che sembrano inconciliabili. C'è quella, più piccola ma agguerrita, 'arcobalenò che chiede la legge così com'è e che anzi alza il prezzo, puntando sui 'matrimoni egualitarì e c'è quella del Circo Massimo che coi suoi portavoce dice 'nessuna trattativa, il ddl Cirinnà deve essere ritirato'. Fare politica vuol dire innanzitutto trovare una sintesi».

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