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Regione, piano per le partecipate:
ecco le società che si salvano

PALERMO. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale di oggi, è diventato operativo il piano di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute dalla Regione siciliana.

Il decreto presidenziale prevede il mantenimento della partecipazione regionale solo per le seguenti società: Azienda siciliana trasporti; Servizi ausiliari Sicilia; Sicilia e servizi; Riscossione Sicilia; Irfis FinSicilia; Sviluppo Italia Sicilia; M.a.a.s per il settore agro-alimentare; Siciliacque;  Parco scientifico e tecnologico; Seus, Servizi di emergenza sanitaria Sicilia emergenza urgenza sanitaria S.c.p.a. e S.p.i.  per l'area gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare.

L'assessorato regionale dell'economia assumerà le iniziative tendenti a garantire, nei limiti dell'equilibrio economico finanziario, il mantenimento dei livelli occupazionali attraverso interventi di fusione, liquidazione, incorporazione o trasferimenti anche parziali delle attività, si legge nel decreto.

L’assessorato all’Economia ha chiesto a tutte le partecipate di ridurre subito il numero di amministratori. Scatta così una riduzione di membri dei vari consigli di amministrazione che potrebbe anticipare una delle misure che il Governo nazionale renderà obbligatorie solo dal 15 gennaio.

Il decreto che il ministro Marianna Madia sta predisponendo avvia la riforma delle società partecipate statali e degli enti locali. Fra i punti chiave c’è proprio la riduzione di tutti i consigli di amministrazione (oggi composti da tre o cinque membri) per passare all’amministratore unico.

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