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Donne molestate a Colonia da rifugiati, Merkel pensa a espulsioni rapide

La cancelliera tedesca Angela Merkel

COLONIA. Le molestie sessuali denunciate da tantissime donne a Colonia nella notte di San Silvestro sono «atti ripugnanti e criminali assolutamente inaccettabili per la Germania». Angela Merkel prende la parola sulle aggressioni di massa commesse fra il celeberrimo Duomo e la stazione, e dicendosi turbata - l'accaduto «è insopportabile per me anche sul piano personale» - a questo punto non esclude la via delle espulsioni rapide. I tedeschi hanno diritto a una risposta adeguata alle gravi circostanze, con misure giuridiche e interventi sulla sicurezza.

E mentre il dibattito infervora l'Europa, con una presa di posizione durissima della Slovacchia che annuncia di voler chiudere le frontiere ai profughi musulmani, aumentano le denunce.  Non solo a Colonia, dove il bollettino quotidiano ne rende note 121 - a fronte di 16 sospettati di cui ancora non si conoscono i nomi - ma anche ad Amburgo, dove nella stessa notte sono state aggredite sessualmente almeno 70 donne nel quartiere della movida di St Pauli. E a Salisburgo, dove pure, trascorsi alcuni giorni, vengono segnalati dei casi. Le indagini nelle diverse città - spuntano denunce anche a Stoccarda - procedono senza ravvedere per ora indizi di eventuali collegamenti.

Ma è chiaro che ciò che è accaduto è inedito. Un fenomeno «nuovo», stando alla polizia della città anseatica, che contattata dall'ANSA spiega che non si era mai visto nulla del genere neppure nel quartiere a luci rosse del porto amburghese, dove nel tratto «Grosse Freiheit» del Reeperbahn chi ha subito le molestie stava festeggiando le prime luci del nuovo anno.  In un rapporto della polizia pubblicato dalla Bild si ha la misura di quanto la situazione, a Colonia, fosse finita del tutto fuori controllo. «Donne con accompagnamento o senza, camminavano nel fuoco di fila di una massa di uomini alcolizzati, in un modo che non si può descrivere». Chi stila il verbale parla della «frustrazione» degli agenti di fronte a una massa di uomini che li hanno attaccati con bottiglie e ogni sorta di mezzo incendiario. «Ci potevano anche essere dei morti» nel caos. E di fronte alle decine di denunce di donne e ragazze in lacrime, che riferivano delle molestie subite da uomini ubriachi «nordafricani o di origine araba». Ma a quel punto, si legge nel rapporto, non era più possibile identificare i responsabili. Il dossier cita anche le provocazioni di alcuni migranti, lanciate proprio contro gli agenti, che tentavano con difficoltà di sgomberare la strada. «Sono siriano, dovete trattarmi amichevolmente, mi ha invitato Frau Merkel», viene citato uno di loro. Mentre un altro, «con un ghigno», ha strappato un permesso di soggiorno: «Non potete farmi niente, domani me ne prendo un altro», ha ironizzato.

La stessa polizia è però sotto accusa per aver reagito tardi, avendo ricevuto le informazioni sugli attacchi alle donne ben prima della mezzanotte. Inoltre avrebbero negato informazioni circa la provenienza degli aggressori. «Dobbiamo analizzare se sia stato fatto tutto il necessario sul fronte delle espulsioni, per dare un segnale chiaro anche qui a chi non intende rispettare il nostro ordinamento giuridico», è stato il commento della cancelliera, che dopo giorni di silenzio ha dato man forte alla posizione del ministro della Giustizia Heiko Maas secondo il quale se fra gli aggressori dovessero esserci dei profughi potrebbero essere rapidamente espulsi.  La linea dura della cancelliera non placa però le polemiche, anche contro le sue politiche, nel resto del continente. Il premier slovacco Fico ha annunciato in serata che Bratislava non accoglierà più rifugiati musulmani: «Non vogliamo che in Slovacchia accada quello che è successo in Germania». E anche la nuova Polonia del Pis di Kaczynski ha già impugnato i fatti di Colonia per dichiarare guerra sul fronte delle politiche dei migranti.

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