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Il 2016 riparte con un derby da pazzi, vince la Samp: il Genoa si sveglia tardi

GENOVA. Vincono le scelte di Montella. Vince Cassano. E la Sampdoria si aggiudica il derby della Lanterna numero 111 inguaiando molto il Genoa nella classifica (quartultimo posto a +2 sul Frosinone che deve affrontare il Napoli), nel morale e nel fisico. Perchè questa partita, se la perdi, lascia sempre cattivi pensieri nella mente e tossine difficili da smaltire nel fisico. Il punteggio finale è di 3-2 con doppietta di Soriano e gol di Eder da una parte e doppietta di Pavoletti dall'altra. E soprattutto con gli assist di Cassano, 2 e mezzo. Vince la Samp, con il Genoa che butta via un tempo. La squadra di Montella comanda per 65 minuti, poi, quando è sul 3-0, cala e subisce la rabbia e il cuore del Genoa che riapre la partita con Pavoletti, fallisce con Lazovic la palla del 3-2, punteggio che fissa ancora con Pavoletti.

Gli ultimi minuti di gara sono da emozioni continue, occasioni da una parte e dall'altra, carambole, parate di Viviano e una traversa di Barreto. Per un derby bello che il Genoa deve dimenticare in fretta, preservando il finale, se non vuole vedere fantasmi. È una Sampdoria diversa dal verbo calcistico di Montella, quella che stordisce il Genoa che pure gioca e attacca, anche con cinque uomini, ma è vulnerabilissimo quando i blucerchiati ripartono. Già le ripartenze: Montella abbandona il suo credo, il possesso palla, e sceglie il contropiede. Si affida al sapere di Cassano e viene ripagato. Fantantonio è uno show e gli altri interpreti fanno tutto quello che Montella ha chiesto loro: Carbonero ed Eder pronti a fare anche i terzini, Soriano a contenere e a proporsi in avanti e per lui, sempre imbeccato da Cassano, arriva una doppietta. La Sampdoria si compatta, si schiera anche con un 4-5-1, regge alla pressione del Genoa e quando riparte colpisce. Sempre. E sempre nella stesso modo: palla su Cassano e poi ci pensa lui. Anche con facilità perchè al barese schierato da falso centravanti i difensori genoani lascia inspiegabilmente grande libertà.

Il banco salta al 18' del primo tempo dopo che in avvio la gara era stata sospesa per 4 minuti per lancio di fumogeni dalla gradinata rossoblù e Pavoletti era stato pericoloso con un colpo di testa: Cassano riceve palla, vede l'inserimento di Soriano e lo serve; Burdisso maldestramente non riesce a intercettare la palla che raggiunge il centrocampista doriano, diagonale al volo e gol. Il Genoa reagisce con Laxalt a cui Viviano dice no (35'), ma ancora un errore frena il tentativo di risalita. È il 39' quando Ansaldi perde palla sulla pressione di Carbonero, il colombiano chiede e ottiene l'uno-due a Cassano e vola verso il fondo da dove la mette dentro per Barreto che non ci arriva, la palla è sporcata da Cassano (mezzo assist) e arriva a Eder: rigore in movimento e gol con precisione chirurgica. Si riparte con Suso e Rigoni al posto di Ntcham e Dzemaili, ma dopo appena 4 minuti Soriano fa il bis per il 3-0: contropiede di Regini, palla a Cassano che la gira al centrocampista. Poi esce Eder per Correa (13'), il Genoa aumenta la pressione e con un bel colpo di testa di Pavoletti fa 3-1. Ora Nella Samp subentra un pò di paura e il Genoa cresce, Lazovic sbaglia clamorosamente il 3-2, che arriva al 35' ancora con Pavoletti, un gol spettacolare: controllo, sombrero su Viviano e tuffo per spingere di testa la palla in rete. Il finale è scoppiettante. A Montella bastano 65 minuti per vincere il derby; a Gasperini non ne bastano 25 per pareggiarlo.

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