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Panepinto (Pd): no a chiusure punti nascita in Sicilia

Il vice presidente del Gruppo Pd all'Ars, Giovanni Panepinto

PALERMO. "Il comportamento del ministro e del ministero alla Salute sono a dir poco bizzarri e schizofrenici: mentre leggiamo sulla stampa nazionale di puerpere e neonati morti, infatti, il ministro invia ispettori al nord ed in Sicilia chiude diversi punti nascita. Comportamenti bizzarri e singolari così come il fatto che le deroghe e le chiusure siano state disposte l'ultimo giorno dell'anno a poche ore dalla mezzanotte".

Così il vice presidente del Gruppo parlamentare PD all'Ars, Giovanni Panepinto commenta il provvedimento di chiusura dei punti nascita in Sicilia. "A Licata è arrivata la proroga, ma la notte stessa, poche ore dopo il reparto è stato chiuso. Sono stati chiusi definitivamente - spiega il parlamentare regionale - due punti nascita collocati nelle zone più difficili dal punto di vista viario come quello di Petralia e quello di Santo Stefano di Quisquina, punti nascita situati in zone prive di collegamento viario efficiente, al centro di una rete di strade franate o che, a partire dai prossimi giorni e per mesi, saranno soggette a neve e ghiaccio".

"Fermo restando la necessità di garantire la sicurezza di puerpere e neonati dando ai reparti personale e attrezzature mediche - prosegue - non possiamo dimenticare quanto sia essenziale creare condizioni di sicurezza anche per raggiungere un ospedale. Probabilmente a Licata già lunedì il direttore generale dell'Asp di Agrigento adotterà provvedimenti per assolvere alle prescrizioni molte rigide della proroga".

"Intanto, credo che sia fondamentale un urgente confronto di tutti i parlamentari nazionali siciliani con il ministro Lorenzin, in raccordo con l'assessore Gucciardi. Invito, inoltre, il segretario regionale del PD Fausto Raciti - conclude - a convocare la direzione regionale allargata ai segretari provinciali ed al gruppo parlamentare all'Ars".

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