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Ars, calano gli stipendi dei deputati
Ecco i redditi: Coltraro è il più ricco

Molti parlamentari dichiarano ormai tra i 60 mila e i 70 mila euro

PALERMO. La scure della spending review si abbatte sugli stipendi dei deputati regionali. Non sono certo cifre da fame, ma i dati pubblicati sul sito dell’Assemblea, www.ars.sicilia.it, mettono in evidenza come a Palazzo dei Normanni molti deputati dichiarino ormai tra i 60 mila e i 70 mila euro. Rientrano in questa fascia Mario Alloro, Giovanni Panepinto, Baldo Gucciardi e Giuseppe Lupo del Pd, Vincenzo Vinciullo del Nuovo Centrodestra, Giuseppe Milazzo di Forza Italia. I deputati del Movimento Cinque Stelle si attestano in media sui 70 mila euro di reddito, ma il capogruppo Giorgio Ciaccio tiene a precisare che «a queste somme va sottratta la parte che ogni mese restituiamo al fondo per il microcredito alle imprese. Io ad esempio in tre anni ho restituito 168 mila euro».
A salvarsi sono solo i deputati che continuano a esercitare una propria attività come il siracusano Giovanbattista Coltraro, notaio di professione e capace anzi di passare da 306 mila a quasi 351 mila euro.
Il taglio frutto della spending review targata Mario Monti, che in Sicilia è stata recepita nel dicembre 2013 dopo un lungo lavoro coordinato dal presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone. Un deputato oggi guadagna 11.100 euro lordi (circa 8.300 netti) a fronte dei vecchi 11.780 netti. Sono spariti vari bonus extra mentre solo per i presidenti di commissione, dello stesso Parlamento e della Regione è previsto un gettone lordo di 2.700 euro che comunque prima valeva quasi il doppio.
Oltre i 100 mila euro si attestano i redditi di una ventina di deputati tra cui Alice Anselmo, attuale capogruppo del Pd, a quota 108 mila e Toto Cordaro del Pid a 101 mila.

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