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Formazione in Sicilia, già da cambiare i bandi per i corsi

L’assessore Marziano tende una mano agli enti gestori. L’inizio delle lezioni potrebbe slittare anche al mese di marzo

L'assessore regionale alla Formazione, Bruno Marziano

PALERMO. Appena pubblicati, i bandi per dare il via ai corsi di formazione devono già essere modificati. E così la prima campanella slitterà almeno di un altro mese e potrebbe non squillare prima di febbraio, forse anche dopo.

È il frutto di una rivoluzione che il neo assessore Bruno Marziano ha annunciato dopo aver incontrato i titolari degli enti gestori dei corsi. L’assessore è pronto ad accogliere le richieste di modifiche ai bandi predisposti da Mariella Lo Bello (oggi alle Attività produttive) ma chiede a sua volta di bloccare un fenomeno che si sta diffondendo a macchia d’olio nel sistema.

Per poter far scattare un aumento dei finanziamenti regionali, in base al bando della Lo Bello, gli enti dovrebbero assumere per recuperare almeno in parte i circa 3 mila esuberi registrati negli anni scorsi. «Ma alcuni enti - commenta Marziano - stanno assumendo costringendo subito i lavoratori a mettersi in aspettativa in attesa che inizino le lezioni». Marziano tende una mano agli enti, annunciando le modifiche ai due bandi per i corsi tradizionali (160 milioni) e per quelli del cosiddetto obbligo formativo (40 milioni) che integrano l’istruzione scolastica.

Gli enti hanno chiesto di modificare le griglie all’interno dei quali vengono classificati e che presuppongono ovviamente una diversa erogazione di finanziamenti. Più chiaramente, se un ente assume e fa crescere quindi il numero dei dipendenti, cambia griglia e incassa di più. E lo stesso vale per altri parametri. Tuttavia queste griglie non soddisfacevano gli enti più grandi, che si ritenevano penalizzati a vantaggio dei piccoli.

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