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Commissioni Ars, tutti i nuovi presidenti: fuori Udc e grillini

Il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone

PALERMO. Giorno di votazioni all'Ars che dovrebbe portare entro stasera ad eleggere gli uffici di presidenza delle commissioni parlamentari, rinnovate la scorsa settimana. Si inizia con la prima commissione Affari istituzionali, dove dopo l'insediamento si procederà all'elezione del presidente dei due vicepresidenti e del segretario.

Quindi si passerà all'insediamento della seconda commissione e all'elezione dell'ufficio di presidenza e così via per le altre commissioni. Il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone, incontrando i giornalisti nei corridoi di Palazzo dei Normanni, ha ribadito la volontà di arrivare all'elezione degli uffici di presidenza di tutte le commissioni entro stasera.

Salvatore Cascio è stato eletto presidente della prima commissione Affari istituzionali all'Ars. L'esponente di Sicilia Futura ha ottenuto 9 voti superando al ballottaggio Margherita La Rocca Ruvolo (Udc) che si è fermata a 5 preferenze. Il primo turno di votazione si era chiuso con Cascio e La Rocca Ruvolo a 5 voti, Giovanni Di Giacinto (Megafono-Pse) 4 voti. I due vicepresidenti e il segretario saranno eletti in un secondo momento.

Vincenzo Vinciullo (Ncd) è stato eletto presidente della seconda commissione Bilancio dell'Ars: ha ottenuto 9 voti, superando alla prima votazione Giovanni Di Giacinto (Megafono-Pse) che si è fermato a 4 voti.

Giuseppe Laccoto (Pd) è stato eletto presidente della terza commissione Attività produttive dell'Ars. Laccoto ha ottenuto 14 voti su 14 presenti.

Mariella Maggio (Pd) è stata eletta presidente della quarta commissione Territorio e Ambiente dell'Ars. Maggio ha ottenuto 8 voti, superando alla prima votazione il presidente uscente Giampiero Trizzino (Movimento 5 Stelle), che si è fermato a 7 preferenze.

Marcello Greco (Sicilia Futura) è stato eletto presidente della quinta commissione Cultura Formazione e Lavoro all'Ars. Greco, presidente uscente, alla prima votazione ha ottenuto 8 voti superando Margherita La Rocca Ruvolo (Udc) che si è fermata a 7 preferenze.

Concetta Raia (Pd) è stata eletta presidente della commissione UE dell'Ars. Raia è stata eletta alla prima votazione con 9 preferenze, superando Francesco Cascio (Ncd) che ha ricevuto 4 voti e Claudia La Rocca (M5S) che ha ottenuto 2 voti.

Giuseppe Digiacomo (Pd) è stato eletto presidente della sesta commissione Sanità dell'Ars. Digiacomo, presidente uscente, ha ottenuto 13 voti alla prima votazione. Edgardo Bandiera (Fi) ha ottenuto 2 preferenze.

"Con il rinnovo delle Commissioni legislative, il Parlamento siciliano è di nuovo nella pienezza delle sue funzioni e riparte con maggiore slancio. Adesso il Governo non ha più alibi. Depositi, senza più ritardi, il Bilancio e la Finanziaria". Lo afferma il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, commentando l'elezioni dei presidenti delle Commissioni parlamentari. "Dispiace per la mancata riconferma - continua Ardizzone - del presidente Trizzino alla guida della IV Commissione, anche perché aveva fatto un ottimo lavoro. La scelta di non votarlo è un atto inutile e irresponsabile, visto che non si è tenuto conto sia del normale equilibrio tra maggioranza e opposizione sia per la presenza del Movimento 5 stelle in tutta l'attività d'Aula".

L'elezione dei presidenti delle commissioni parlamentari dell'Ars provoca qualche scossa nella maggioranza e il definitivo tramonto del 'Modello Sicilia': il Movimento 5 Stelle, infatti, dopo essere rimasto fuori dal Consiglio di Presidenza a causa dell'addio al Movimento del vicepresidente Antonio Venturino, perde oggi anche la presidenza della commissione Territorio e Ambiente. Nella maggioranza, invece, si registra l'uscita di scena dell'Udc che non piazza nessuno dei suoi uomini alla guida di una presidenza. Al termine di un pomeriggio scandito da intese tradite e accordi che reggono sul filo di lana, dunque, il Pd si aggiudica la guida di quattro commissioni su sette, due vanno agli uomini di Sicilia Futura, una al Nuovo Centro Destra.

Il Partito Democratico, che già gioca un ruolo di primo piano nel governo con 6 assessori su 12, si conferma "pigliatutto" all'Ars con quattro presidenze di commissioni: a Giuseppe Digiacomo che viene confermato alla Sanità, si aggiungono Giuseppe Laccoto (Attività Produttive), Concetta Raia (UE) e Mariella Maggio (Ambiente e Territorio). Proprio l'elezione di Maggio, che a sorpresa ha superato il presidente uscente Giampiero Trizzino per un voto (8 a 7), ha sancito l'uscita di scena del Movimento 5 Stelle. "Avere fatto un buon lavoro in commissione evidentemente non conta - commentano Gianina Ciancio e Valentina Zafarana, parlamentari M5S - forse il modo in cui abbiamo affrontato temi delicati, ad iniziare da energia e rifiuti, ha dato fastidio a qualcuno".

Altro "escluso eccellente" come detto è l'Udc, che per due volte con Margherita La Rocca Ruvolo ha sfiorato l'elezione in prima e in quinta commissione, vedendosi però superare per un voto, 8 a 7. "Più che della presidenza presa dall'Udc - dice il capogruppo Mimmo Turano - penso all'accordo istituzionale che è stato tradito". Con le due presidenze a Sicilia Futura (Salvatore Cascio alla commissione Affari Istituzionali e Marcello Greco confermato alla guida della commissione Cultura e Lavoro) la forza politica che fa riferimento a Totò Cardinale viene in qualche modo "risarcita" dalle recenti tensioni nate in seguito alla nomina degli assessori della nuova giunta. Infine il ruolo del Nuovo Centro Destra, che con la presidenza della commissione Bilancio a Vincenzo Vinciullo porta a casa un risultato frutto, probabilmente, del sostegno "esterno" sulle riforme alla coalizione di maggioranza. Restano ancora da completare gli uffici di presidenza delle singole commissioni, con l'elezione dei due vicepresidenti e del segretario.

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