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Prof di ruolo ma usati come supplenti
scoppia la protesta dei sindacati

Entro oggi saranno definite le scelte delle sedi di tutti gli insegnanti che hanno conquistato un posto di ruolo grazie alla cosiddetta fase C del maxi-piano di assunzioni targato Renzi-Giannini

PALERMO. Docenti con la stessa dignità professionale di tutti gli altri, chiamati a potenziare settori deboli dell' insegnamento e far decollare la «Buona scuola», oppure semplicemente «tappabuchi»? Entro oggi saranno definite le scelte delle sedi di tutti gli insegnanti che hanno conquistato un posto di ruolo grazie alla cosiddetta fase C del maxi-piano di assunzioni targato Renzi-Giannini, per formare il nuovo organico di potenziamento negli istituti, ma è già tempo per le polemiche.

Nella provincia di Palermo stanno prendendo servizio in questi giorni oltre 1200 maestri e professori (4.881 in tut tala Sicilia), che hanno finalmente di smesso i panni di precari per diventare docenti a tempo indeterminato e supportare il piano dell'offerta formativa delle varie scuole: più attività motoria, più inglese, maggiore apertura al territorio, potenziamento delle discipline artistiche e delle attività inter culturali.

Ma puntuale arriva la denuncia dell'Usb scuola. I sindacati di base avvertono che «le convocazioni per la fase C sono ancora in corso e già i primi docenti entrati di ruolo sul potenziamento ci hanno contattato da varie scuole di Palermo per informarci che i dirigenti scolastici li stanno utilizzando in maniera non ortodossa e senza alcun rispetto dei diritti contrattuali del personale docente».

Tradotto significa: reperibilità giornaliera per supplenze, nessun orario settimanale stabilito, esclusivo utilizzo come tappabuchi (soprattutto nella primaria), prospettiva di progetti pomeridiani e corsi di recupero non rientranti nelle 18 ore settimanali, docenti abilitati nella scuola secondaria «usati» come jolly tra infanzia e primaria.

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