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Il rimpasto blocca la trattativa: stop ai servizi informatici, a rischio stipendi e tredicesime

Uno degli ex soci della Regione, il colosso informatico Engineering che vanta un credito da circa cento milioni, ha staccato la spina alla struttura informatica che si trova in Valle D'Aosta dove sono conservati i dati della Regione

PALERMO. È successo di nuovo. Uno degli ex soci della Regione, il colosso informatico Engineering che vanta un credito da circa cento milioni, ha staccato la spina alla struttura informatica che si trova in Valle D'Aosta dove sono conservati i dati della Regione.

Il risultato è che la stragrande maggioranza dei servizi informatici della Regione sono bloccati. Dal sito istituzionale al sistema di prenotazione delle viste mediche dei Cup passando per i programmi dei medici di medicina generale al pagamento dei fornitori e degli stipendi dei regionali stessi. È tutto paralizzato perché i computer non riescono più ad accedere all’enorme mole di dati che sono contenuti in un “cervellone” situato in Valle D’Aosta, a Point Saint Martin.

La stessa cosa era successa a giugno, poi il governo aveva iniziato a dialogare con la società che non chiede solo i soldi per tutta una serie di progetti realizzati, ma di ricevere un pagamento per l’affitto di quel cervellone informatico almeno fino a quando la Regione non sarà autonoma.

A causa della crisi di governo e del rimpasto, con l'ennesimo cambio dell'assessore alla Funzione pubblica, tra l'altro ancora in bilico, il dialogo con i privati è saltato. La scorsa settimana la società ha mandato un nuovo ultimatum al governo che è stato ignorato. Da qui la decisione di staccare tutto.

La questione riguarda Sicilia e-Servizi, una società partecipata finita al centro di inchieste e polemiche per un fiume di denaro finanziato dall’Europa e speso per progetti d’oro. La società era nata per formare un gruppo di persone in grado di gestirla autonomamente. Il privato, insomma, un giorno sarebbe dovuto fuoriuscire. In realtà la Regione ha sempre contestato ai privati il fatto di non aver rispettato gli accordi e anzi di aver gestito tutta una serie di progetti milionari senza gara.

Il socio privato, la Venture, oggi è in liquidazione e a capo di Sicilia e-Servizi è stato nominato un amministratore unico, l’ex pm Antonio Ingroia, che sta rilanciando l’azienda. Intanto è nato un contenzioso tra Regione e Engineering, che anche dopo la chiusura della Venture ha preteso il pagamento di commesse per circa cento milioni. Ma la Regione ha contestato la regolarità delle procedure di quei lavori. Da qui lo scontro che sta avendo nuovamente un epilogo drammatico.

LA REGIONE CORRE AI RIPARI. Per risolvere la crisi informatica, la Regione adotterà una misura drastica: andrà in Valle D’Aosta a prendersi i server dove sono contenuti i dati dell’amministrazione e li porterà in Sicilia. Un’operazione che dovrebbe risolvere in maniera definitiva i problemi col socio privato ma che comporterà delle conseguenze non indifferenti: il trasporto e l'installazione nei locali della Regione durerà più di una settimana, forse due, periodo durante il quale la rete informatica resterà bloccata con clamorosi disagi per gli uffici. Basti pensare che potrebbero slittare le buste paga e le tredicesime dei regionali, mentre seri disagi si avrebbero per il pagamento dei ticket sanitari e per le prenotazioni delle visite mediche.
L’ufficio che coordina i servizi informatici guidato da Maurizio Pirillo è deciso però a dare una svolta alla questione e sta predisponendo tutti i correttivi per dare priorità alle attività più importanti e ridurre al minimo i disagi.

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