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La Roma in crisi affonda in casa. Avanzano Udinese, Frosinone e Carpi

ROMA. La sbornia di Barcellona non e' facile da digerire e la Roma precipita in crisi facendosi battere in casa 2-0 dall'Atalanta dopo una gara sciatta e senza nerbo. Alle sue spalle rimonta forte la Juve che al Barbera, nel posticipo serale, fredda il Palermo (3-0) grazie a un gol del solito Mandzukic, di Sturaro e Zaza: 4/a vittoria di fila e 5/o posto in classifica (a 24 punti), davanti al Milan, e soprattutto un messaggio chiaro al campionato. In attesa del posticipo di domani della Fiorentina e del big match Napoli-Inter, i giallorossi fanno hakariri entrando in una crisi dalle conseguenze imprevedibili. Nelle altre gare vittorie di Carpi, Udinese e Frosinone grazie alle prodezze di Borriello, Thereau e Ciofani. Non ci sono Messi e Suarez all'Olimpico, ma basta e avanza Papu Gomez per mandare in tilt la fragile difesa romanista. Il Ko non fa una piega e ora la societa' dovra' ponderare bene i passi da compiere vista l'evidente confusione che attanaglia ormai la squadra. Il buongiorno del resto si vede gia' dal mattino: Dzeko non ha fortuna in un paio di conclusioni, Iturbe fa molto movimento ma con poco costrutto. Pjanic ha una buona opportunita' ma gli ospiti passano per il solito svarione arretrato: Digne rinvia male, Papu Gomez avanza, Castan aspetta a contrastarlo e il tiro improvviso e' splendido e si infila all'angolino.

Poi arrivano i fischi e l'Atalanta con Maxi Moralez ha anche l'occasione per raddoppiare. Garcia immette il giovane Sadiq, i giallorossi appaiono svuotati e psicologicamente provati. Allo scoramento si aggiungono gravi errori che in contropiede consentono ai lombardi di chiudere la partita. Papu Gpmez si invola e Maicon lo stende: rosso e rigore che Denis trasforma certificando la crisi della Roma. L'Atalanta dell'ex tecnico della Lazio Reja fa un robusto passo in avanti verso il centroclassifica. Dove si piazza anche l'Empoli, grazie ai tre punti conquistati contro una Lazio meno balbettante del solito ma decisamente sfortunata: due i gol annullati (forse ingiustamente) dall'arbitro Fabbri di Ravenna e che mandano su tutte le furie la dirigenza biancoceleste. Così la gara la decise un bel colpo di testa di Tonelli che porta i toscani a 18 punti in classifica. Molto combattute le altre tre partite pomeridiane: il Genoa fa harakiri nella gara interna col Carpi cominciata in salita per l'espulsione di Pavoletti per un'inutile gomitata. I rossoblu' passano subito con Figueiras, ma nella ripresa l'ingresso di Borriello sveglia gli ospiti che pareggiano proprio con l'esperto attaccante, che poi procura l'assist per Zaccardo che fa rinascere le speranze di salvezza.

Nel derby del nordest spettacolo ed emozioni con il Chievo avanti con Paloschi, l'Udinese che recupera e passa in avanti con Thereau, poi arriva il pari che ristabilisce l'equilibrio con Inglese. Alla fine il francese trova anche lo spunto per il nuovo e definitivo sorpasso. Sembrava tutto fatto per il Frosinone con il Verona in dieci per la folle gomitata di Rafael che procura rosso ed espulsione: Ciofani trasforma e poi raddoppia, nella ripresa i laziali si portano sul 3-0 ma poi il cuore del Verona prova a fare il miracolo: Viviani e Moras lanciano la rimonta che pero' non si compie. Cambia molto nella lotta per non retrocedere. Il Verona sembra gia' spacciato, il Carpi da' segni di ripresa, il Frosinone comincia a respirare.

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