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Urlo Mandzukic e la Juve vola agli ottavi, Buffon: "Noi dopo Barça e Bayern"

TORINO. La Juventus è agli ottavi di Champions, con buone probabilità di vincere addirittura il girone. L'8 dicembre a Siviglia le basterà un pareggio per restare davanti al Manchester City ed evitare Barcellona ed altre big nel sorteggio per la prima sfida della fase ad eliminazione diretta. Questa sera allo 'Stadium' ha steso per la seconda volta il City, rattoppato per le tante assenze, ma comunque ancora una volta deludente. Se ci poteva aspettare un Manchester animato dal fuoco del riscatto dopo l'1-4 in Premier con il Liverpool o lo sconfitta dell'andata con i bianconeri, la reazione non è stata all'altezza. Una Juventus autorevole e molto unita tra i reparti, con un Pogba tanto bravo nei tocchi di classe quanto attento a fare le cose semplici, ha costretto ancora una volta gli inglesi di Manuel Pellegrini a chinare la testa: evanescenti sia Aguero che De Bruyne, l'uomo pagato la scorsa estate 74 milioni di euro, volitivo ma pasticcione Traorè, gli altri molto comprimari.

Per la Juventus un'altra conferma dopo la rimonta impostata in campionato: nel girone di Champions che quest'estate sembrava difficilissimo, è stata la migliore.  Allegri ha lasciato Morata, goleador di Champions, e Cuadrado in panchina, preferendo un 3-5-2 più prudente con Sturaro a centrocampo, Dybala e Mandzukic tandem d'attacco; City con il 4-5-1 con il solo Aguero di punta. Il Manchester ha dato l'illusione di una serata da protagonista nei primi 10' ed ha avuto la prima palla.gol, ma sul destro di Fernandinho, Aguero non è riuscito a corregger. La Juventus si è fatta vedere ma il primo tentativo di Mandzukic, un colpo di testa in tuffo (7') è stato goffo quanto il suo sinistro nel finale di Juve-Milan.  Fernandinho ha mandato alle stelle il tiro del possibile 1-0, con Traorè bloccato a centro area da Chiellini (15') e tre minuti dopo il pericolo corso i bianconeri sono passati con un tocco di Mandzukic, che con grande mestiere si è liberato in area del controllo di Otamendi, sfruttando il cross di Alex Sandro.

Il brasiliano si è confermato uomo-assist: dopo l'imbeccata a Dybala con il Milan ecco il passaggio decisivo per Mandzukic che ha poi sfiorato il raddoppio con una girata ineccepibile sul passaggio di Lichsteiner. Traorè ha provato a risvegliare il City ma è la Juventus (40') ha avuto la palla buona per il 2-0: spunto irresistibile di Lichtsteiner sulla destra, Hack in uscita è riuscito a sbarrargli la strada. Un errore di Marchisio ha spianato la strada ad Aguero, ma l'uscita tempestiva ha fatto svanire l'occasione del City. Altro brivido per un colpo di testa di Fernando deviato sul palo da Buffon, senza che Traorè in agguato riuscisse poi a fare il tap-in. Poi un pallonetto di Morata che Sturaro ha cercato in acrobazia di mandare in porta, riuscendo solo a 'scheggiarè il palo. Un lampo di De Bruyne (22') ma sul tiro in controbalzo Aguero ha fatto ancora cilecca.

Tanti applausi dello 'Stadium' all'uscita di Alex Sandro, che ha contraccambiato il difensore brasiliano; ancora una palla-gol per Morata: l'attaccante spagnolo (34') ha scartato scarta un difensore ma Hart ha respinto di piede. L'ultima vera chance del City di pareggiare l'ha avuto Sterling ma il suo tiro sporco è stato schiaffeggiato in angolo da Buffon. L'ultima paura, relativa, per la Juve, che, visto il largo successo del Borussia Moenchengladbach sul Siviglia, avrebbe potuto anche accontentarsi del pareggio. Ma il successo è doppiamente importante: per il morale e sopratutto perchè vale la riconquista del primo posto nel girone.

«Dopo Barcellona e Bayern c'è un bel gruppone tra cui anche la Juventus». Capitan Buffon promuove così la sua squadra dopo la qualificazione agli ottavi della Champions League. «Questa Juve è una squadra che arriva agli ottavi meglio dello scorso anno - osserva ai microfoni di Mediaset Premium - e che se la può giocare alla pari quasi con tutti, a meno di non avere la sfortuna di vedere giocare il Barcellona...». Il portiere, contro il Manchester City, ha tagliato il traguardo delle cento presenze bianconere in Europa: «Ho bisogno di disintossicarmi - scherza il numero uno - da tutti questi cerimoniali».

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